L’importanza della voce

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Ogni giorno, nel proprio lavoro, ognuno cerca di essere efficace e professionale dedicandosi alla cura di tanti dettagli, eppure, nonostante queste attenzioni, la voce spesso non viene gestita al meglio. Come mai? Probabilmente perché il rimanere in generale troppo focalizzati su ciò che si deve dire ci fa dimenticare che, dal punto di vista fisico, quando si parla le parole sono fatte prima di tutto di suono.

Parole, tono e suono

Il rischio di sottovalutare l’importanza della voce si presenta già quando in un discorso si prova a spostare l’attenzione dalla dimensione dei contenuti a quella del paraverbale, costituita, come si sa, da tutti quegli aspetti che caratterizzano e accompagnano l’atto di parlare, quali il ritmo, la dizione, le pause, gli accenti, il tono. Si potrebbe essere indotti, infatti, a credere che curare la voce equivalga semplicemente a fare attenzione alla maggiore o minore velocità dell’esposizione, all’espressione, alla giusta intonazione. 

È vero che la scelta del tono giusto può farci esprimere in modo più empatico o più consono al contesto, ma in realtà, se si vuole trovare una buona qualità di suono, frutto di un’emissione corretta ed efficace, bisogna intervenire a un livello più tecnico, che ci permetta di migliorare il timbro e la sonorità della voce.

Un’altra osservazione piuttosto insidiosa è quella secondo la quale un testo possiede un certo Tone of Voice a prescindere dall’essere messo in voce: è essenzialmente da come si costruisce un discorso che dipende, per esempio, l’apparire formali piuttosto che confidenziali, e non da come lo si legge e lo si interpreta.

Voce e discorso

Il discorso, di per sé, è indipendente dalla voce e si regge sul primato della valenza cognitiva delle parole, affermatosi con la nascita stessa del pensiero occidentale e della filosofia: ogni termine trova il suo senso assoluto nel significato al quale rimanda, nel concetto universale che rappresenta, non nella voce che lo pronuncia, i cui suoni sono particolari, perciò da considerarsi imperfetti. 

Ogni giorno, nel proprio lavoro, ognuno cerca di essere efficace e professionale dedicandosi alla cura di tanti dettagli, eppure, nonostante queste attenzioni, la voce spesso non viene gestita al meglio.

Il lato umano della voce

È anche attraverso questa “imperfezione” della voce, tuttavia, che si manifesta il tratto distintivo di un individuo e si esprime la sua personalità. Il carattere e l’intenzione di chi parla sono descritti sì dalle parole che sceglie di utilizzare e dal modo di gestirle, ma anche, e in modo significativo, dal suono della voce. È sempre la voce a renderci riconoscibili e inconfondibili fin da subito, è il suo suono la prima cosa che arriva e che determina la prima impressione in chi ascolta. Se ci si pensa, tutto ciò che viene detto e ascoltato passa attraverso il suono della voce, sia in presenza che online. È una bella responsabilità! Qualità come l’assertività, la competenza, la credibilità o l’affidabilità, tanto per fare degli esempi, potrebbero essere comunicate efficacemente senza essere accompagnate da una voce sicura, solida e a fuoco?

Migliorare la voce

Trascurare la voce o darla per scontata preferendo occuparsi di altri aspetti, può far passare la convinzione che ognuno debba accettare la propria voce così com’è, con i suoi limiti e punti deboli, come se il meccanismo fonatorio che la genera non possa essere studiato, esercitato e migliorato. Ciò appare a dir poco miope, se pensiamo a quanto lavoro e studio viene invece riservato spesso alla cura dei testi o alla sfera del non verbale. Che la voce possa migliorare ce lo dimostrano poi tutti quei cantanti e attori che prima di affermarsi hanno dedicato del tempo alla tecnica vocale, ottenendo grandi miglioramenti sia sotto il profilo del suono che della tenuta.

Lo studio della voce, portato avanti con metodo e seguendo precise indicazioni tecniche, a partire da come respirare, costituisce un importante completamento delle capacità espressive e comunicative personali di ciascuno, oltre che un’opportunità di crescita e un modo per rendere più piacevole, armonico ed efficace l’ascolto dei tanti contenuti che vengono proposti e condivisi quotidianamente, in tutti i contesti professionali.

Francesco Sorichetti