Stefano Trombetta, Managing Director Strategy & Consulting di Accenture, racconta la vision e le iniziative dell’azienda in cui lavora da ben 27 anni. Uno stimolante dialogo incentrato sullo sviluppo delle nuove competenze legate all’innovazione tecnologica, sulla valorizzazione dei talenti e sulla sostenibilità a 360 gradi.
Quali sono le tappe fondamentali del tuo percorso professionale in Accenture e quali competenze sono state utili per la tua crescita?
Sono entrato in Accenture nel ’97 e oggi sono Responsabile della componente Strategy and Consulting che gestisce il mercato Public Service. Il mio percorso professionale mette in luce l’importanza di un concetto che ritengo fondamentale soprattutto nel contesto lavorativo di oggi, ovvero l’ibridazione dei saperi. Credo infatti che oggi sia necessario coniugare diverse tipologie di competenze, nonché quelle che mi hanno permesso di raggiungere la mia posizione in Accenture: le abilità legate al proprio ambito di specializzazione, le competenze soft (come le capacità relazionali, la capacità di auto-apprendere, la curiosità, la tenacia e la passione) e infine le competenze tecnologiche.
La vera sfida delle aziende consiste nel saper coordinare quattro elementi che spesso si tende a gestire come silos separati: la visione strategica, le persone, i processi e le tecnologie. Io ho un background informatico, maturato grazie ad alcuni esami di elaboratori elettronici durante il mio percorso di laurea in Economia e Commercio, ho lavorato anni nel gruppo Strategy e sono stato responsabile del gruppo Talent and Organization che aveva come cliente di riferimento il mondo HR. Aver sperimentato tutti e quattro gli ambiti mi conferisce una “super skill”.
Guardando al futuro, quali sono i trend che, secondo te, bisogna conoscere per sfruttare l’onda dell’innovazione da protagonisti?
In Accenture utilizziamo il termine Digital Core per riferirci all’insieme di quattro tecnologie fondamentali per l’evoluzione: il cloud, i dati, l’Intelligenza Artificiale e la Cyber Security. È indispensabile assicurarsi che queste componenti vengano gestite in maniera sinergica e coordinata: la mancanza di anche solo uno di questi elementi fa crollare l’intera strategia: l’IA non esisterebbe senza dati, i dati devono essere raccolti su un cloud per poter essere elaborati, gestiti e resi accessibili, oltre che protetti attraverso la sicurezza informatica. La focalizzazione sul tema dell’Intelligenza Artificiale cui stiamo assistendo è lecita, ma sarebbe più corretto intenderla come una delle quattro componenti tecnologiche fondamentali, e non come l’unica che meriti interesse.
Stefano Trombetta – Managing Director Strategy & Consulting presso Accenture
In che modo Accenture sta affrontando le sfide legate alla sostenibilità e all’innovazione?
Questo aspetto può essere trattato da due punti di vista: il primo riguarda le attività legate alla sostenibilità e all’innovazione che Accenture eroga sul mercato ai propri clienti, il secondo si riferisce a come l’azienda è sostenibile e innovativa in prima persona.
In riferimento al primo ambito, abbiamo costruito una practice dedicata ai temi di Sustainability e una legata all’Innovation. I colleghi della Sustainability aiutano le organizzazioni a integrare la sostenibilità nel loro business a tutti i livelli, non solo nelle modalità produttive ma anche nei prodotti e servizi erogati. La practice dedicata ai temi di Innovazione si compone di 4 elementi: gli Accenture Labs, per incubare e creare prototipi di nuovi concetti e prodotti attraverso la ricerca applicata e lo sviluppo; Accenture Ventures e Open Innovation, progettate per aiutare le giovani aziende a realizzare il loro pieno potenziale e i nostri clienti a sfruttare l’innovazione creata dalle startup; i Liquid Studio che consentono lo sviluppo rapido di applicazioni per aiutare le aziende a utilizzare nuove tecnologie, competenze e metodi di lavoro; il Technology Incubation Group, che si occupa di incubare e applicare l’innovazione tecnologica emergente alle architetture aziendali, inclusi blockchain, metaverso, realtà estesa e quantum.
In linea con gli obiettivi del Global Compact delle Nazioni Unite, in Accenture definiamo la sostenibilità nella sua accezione più ampia: dall’ambiente all’uguaglianza sociale, dalla tecnologia all’economia. Alcuni esempi concreti sono la nostra strategia “Zero Waste” con la quale ci impegnammo a ridurre gli sprechi riusando e riciclando il 100% dei E-Waste ed eliminando la plastica monouso. Oppure, l’iniziativa “Connessi al Futuro”, che ha l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni al mondo digitale, garantendo una maggiore accessibilità ai device e alle tecnologie necessarie all’apprendimento. Ancora, tramite il progetto “Re-life”, basato sul concetto Circular Furniture, Accenture ha donato oltre 6.300 arredi delle sue sedi italiane dismesse in vista dell’apertura dei nuovi Forward Building.
Sul versante dell’innovazione cito invece solo due dati: è stato destinato un investimento di 3 miliardi di dollari nei prossimi tre anni alla divisione Data & AI e 1 miliardo di dollari nell’apprendimento tramite l’iniziativa “LearnVantage”, volta a rafforzare i servizi di apprendimento e formazione tecnologica per i clienti. L’obiettivo è potenziare le capacità di Accenture nell’affrontare la crescente domanda di competenze tecnologiche, in particolare in aree come l’intelligenza artificiale (AI), la scienza dei dati e il cloud computing.
Come Accenture sostiene e valorizza le persone che lavorano al suo interno?
In Italia, Accenture rappresenta un imponente osservatorio sul talento grazie alle sue oltre 22.000 persone e 4.000 nuovi ingressi nell’ultimo anno fiscale. Ciò significa che vi è una continua alimentazione della business community attraverso la formazione di persone che poi si reinseriscono nel mercato del lavoro: ci piace definirci un “incubatore di talenti” costantemente orientato verso il nuovo.
Per formare le nuove generazioni di leader creiamo percorsi formativi in collaborazione con le principali università adatti a sviluppare competenze rispondenti alle professioni del futuro. Puntiamo a fondere la componente tecnologica con la human ingenuity in un’ottica di learning by doing.
Credo sia interessante citare il Knowledge Exchange, un motore di ricerca aziendale che permette ai dipendenti di accedere a tutto ciò che viene prodotto in Accenture. Non è solo un potente strumento per informarsi rapidamente – il che è fondamentale per chi svolge un mestiere complesso come quello del consulente – ma è un asset che abitua la mente a tenersi costantemente aggiornata, che educa a rimanere giovani.
A proposito di giovani, che suggerimenti daresti a chi sta oggi per entrare nel mondo del lavoro?
Credo che le nuove generazioni debbano essere coscienti che le aziende hanno bisogno di loro, che sono alla costante ricerca di talenti. Senza questa consapevolezza rischiano di accedere al mercato del lavoro in maniera leggera e inconsapevole, quando invece potrebbero essere i padroni del loro percorso. Consiglio ai giovani di osservare il mondo, di essere curiosi e spingersi sempre verso nuove aree che pochi intraprendono. Così come le aziende mirano a essere distintive, anche i giovani dovrebbero essere imprenditori di sé stessi e differenziarsi. Per chi ha la possibilità di implementarlo, questo potrebbe essere il segreto per ottenere risultati soddisfacenti.