Vincere la frustrazione sul lavoro: ecco come

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Tutti sul lavoro sperimentiamo situazioni frustranti: opportunità che non si concretizzano, persone che prendono il merito del nostro impegno o talvolta anche il rapporto con colleghi poco collaborativi. Questo genere di situazioni possono in effetti far arrabbiare anche i più equilibrati di noi. Dobbiamo però tenere a mente che non sono gli eventi di per sé a farci sentire arrabbiati o insoddisfatti: è il modo in cui reagiamo e rispondiamo ad essi a determinare i nostri sentimenti.

Ecco cinque abitudini che possono aiutarci a mantenere la calma in situazioni frustranti.

1. Essere un osservatore esterno

Si può provare a guardare alla situazione che ci innervosisce come se fossimo estranei: in questo modo è più facile provare a osservare la situazione dal punto di vista di tutte le persone che ne sono coinvolte, cercando quante più spiegazioni possibili per la situazione in questione, non importa quanto improbabili possano sembrare. Questo esercizio è difficile, ma può aiutarci a identificare spiegazioni alternative per la situazione che ci infastidisce.

2. Aspettare prima di reagire

Ovviamente, non è così facile e davanti a qualcosa che ci da fastidio la prima reazione è sicuramente impulsiva. Eppure anche attendere solo un paio di secondi può farci assumere una prospettiva del tutto nuova, dandoci molto più controllo sulle nostre reazioni e quindi sull’evolvere della situazione. Sentire una forte emozione è sempre un segnale forte che abbiamo bisogno di un secondo per pensare. Il primo passo cruciale è semplicemente notare i sentimenti negativi abbastanza presto da decidere di non reagire ancora.

3. Un anno dopo

Quanto questo problema sarà importante tra un anno, cinque anni o tra dieci anni? Bisogna considerare i nostri obiettivi a lungo termine e pensare a come tutto ciò si colloca nel nostro programma per il futuro. È davvero una battaglia che vale la pena combattere?

Vincere la frustrazione sul lavoro: ecco come

4. Parlarne con qualcuno di obiettivo

La cosa peggiore da fare è lamentarsi con gli altri che hanno i nostri stessi problemi: i colleghi condivideranno il nostro sconforto e ci spingeranno a mantenere un atteggiamento negativo. Sebbene indulgere in un po’ di autocommiserazione possa farci sentire meglio, non è produttivo e ci terrà bloccati in un circolo vizioso. L’approccio più intelligente consiste nel trovare qualcuno che sia un grande ascoltatore e sia abbastanza estraneo alla situazione da offrire un punto di vista imparziale: per questo quando raccontiamo cosa è successo dobbiamo provare a condividere solo i dati, non le opinioni o sentimenti.

5. Nominare il sentimento

Essere in grado di nominare quello che proviamo, toglie parte del potere che le nostre emozioni più sgradevoli hanno su di noi. Descrivere una sensazione ci dà una certa distanza da essa, consentendoci una maggiore chiarezza.

La Redazione