AI & HR – L’Intelligenza Artificiale al servizio del capitale umano

Ho recentemente preso parte a un ricco e stimolante incontro intitolato “AI & HR – L’intelligenza Artificiale al servizio del capitale umano” organizzato dal POLIMI GSoM presso la splendida sede Ripa di Porta Ticinese. È stata un’occasione di confronto sul grande tema dell’impatto che l’IA avrà sul mondo del lavoro, e in particolare nel campo delle Risorse Umane.

L’evento si è aperto con una chiara e puntuale presentazione dell’ampia offerta formativa della Management Academy del POLIMI GSoM sintetizzata dalla professoressa Deborah Agostino, che ha mostrato come questa Business School rappresenti un punto di riferimento a livello nazionale per la profondità e la ricchezza delle tematiche offerte ai propri studenti.

Particolarmente illuminante è stato l’intervento del Dean Federico Frattini, che ha parlato del ruolo centrale del purposein azienda e del suo rapporto con l’Intelligenza Artificiale. Ha raccontato di come oggi vi sia una bulimia di mezzi e un’anoressia di fini: l’IA è spesso erroneamente utilizzata come una scorciatoia per raggiungere qualsiasi scopo, anche quelli non realmente funzionali. Oggi più che mai risulta dunque fondamentale porsi le giuste domande per riflettere sui propri obiettivi prima di agire, concentrandosi sui fini più che sui mezzi. Ci ha poi piacevolmente trasportati lungo un approfondimento circa l’origine della parola purpose, spiegando come questa possa derivare dal termine greco telos, usato da Aristotele per riferirsi alla ragione profonda che spinge un gruppo di persone a lavorare insieme. Oppure, la sua origine potrebbe avere luogo in una parola francese traducibile con il verbo “anteporre” che, in breve, si riferisce al significato profondo per cui si agisce.

Ha poi illustrato l’esistenza di due tipi di purpose: quelli limitati e quelli espansivi. I secondi, che implicano una riflessione profonda prima di essere individuati e condivisi, sono gli unici in grado di generare un benessere diffuso in tutta l’organizzazione. In riferimento all’Intelligenza Artificiale, ha sottolineato come questa tecnologia debba essere utilizzata come strumento di accelerazione del purposein azienda, rivestendo dunque un’utilità strategica soprattutto per l’area di responsabilità del settore HR.

È seguita una masterclass a cura del Professore di Leadership & Innovation Mariano Corso, che è intervenuto con un interessante excursus storico sull’origine dell’Intelligenza Artificiale. Questa tecnologia, nata sotto forma di concetto filosofico oltre settant’anni fa, ha raggiunto il suo apice su scala globale con l’introduzione dell’IA generativa legata a chat GPT, ottenendo oltre 100 milioni di utilizzatori in soli due mesi dal momento del suo lancio.

Il suo discorso si è concentrato sull’importanza di esercitare una People First Strategy, che si concretizza con il coinvolgimento attivo delle persone per comprendere le migliori potenzialità dell’IA, rendendole così protagoniste della rivoluzione digitale in atto.

Ha concluso sottolineando come oggi solo il 17% delle aziende sta valutando in maniera concreta l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui processi organizzativi, percentuale che è necessario portare in crescita. Dal momento che i suoi utilizzatori non hanno di fronte una strada ben illuminata, ma sono costretti ad avanzare nella nebbia come first mover, è bene che procedano con cautela, valutando di volta in volta il rapporto costo-opportunità di questo strumento e tentando di investire energie e risorse verso ciò che si configura come più vantaggioso.

Ha poi preso vita un’accesa tavola rotonda moderata dal Dean Federico Frattini a cui hanno preso parte diversi professionisti che hanno raccontato le applicazioni dell’IA nelle rispettive aziende e settori di riferimento:

  • Alberto Ferrarotto, Head of People Strategy, Learning & System di Automobili Lamborghini;
  • Andrea Policardi, Partner e Digital & Technology di Page Executive;
  • Bice Maria Dellarciprete, Coordinatrice moova Faculty di Almaviva;
  • Lorenzo Cavicchi, IT Manager di Automobili Lamborgini;
  • Rosario Sica, Global Equity Partner e CEO Openknowlede del Gruppo BIP.

Federico Frattini – Dean POLIMI GSoM e i relatori protagonisti dell’evento.

Le testimonianze che più mi hanno personalmente colpito sono state quelle legate all’azienda Lamborghini, la quale ha utilizzato l’Intelligenza Artificiale per generare degli avatar che potessero trasmettere delle sessioni formative rivolte ai partner dell’azienda contemporaneamente in otto lingue differenti. I docenti “umani” potevano inoltre preparare degli elenchi contenenti i passaggi essenziali dell’intervento e incaricare gli avatar di trasformarli in veri e propri discorsi.

Tutti i relatori hanno concordato sull’inevitabile necessità di sperimentare le opportunità che l’IA offre, cercando però di limitare un grande rischio intrinseco in queste tecnologie, ovvero quello di “addormentarsi alla guida”, cioè di lasciare che i processi aziendali siano guidati da questa nuova forma di intelligenza e non da un purpose umano condiviso e condivisibile.

È stata una mattinata densa di spunti che si è conclusa con un messaggio chiaro: l’onda del cambiamento è inevitabile, a ciascuno la scelta di esserne travolto o di imparare a surfarla, con la consapevolezza che solo nel secondo scenario sarà possibile generare nuove opportunità di valore per tutti.