Comunicare la sostenibilità attraverso la cultura del feedback

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Comunicare la sostenibilità significa creare coinvolgimento e partecipazione intorno a un valore comune. Essere inclusivi e stimolare il dialogo per il cambiamento intorno alle tre dimensioni della sostenibilità: sociale, ambientale, economica. Per rendere tutto questo possibile e reale, uno dei primi passi è lavorare sul feedback dentro e fuori la nostra Organizzazione. Dare, ricevere e chiedere feedback, liberandosi dal senso di giudizio che in genere si attribuisce a questa parola. La cultura del feedback appartiene invece alle Organizzazioni che investono nella fiducia, nell’ascolto e nella ricerca di nuove opportunità.

Come lavorare sul feedback

Si inizia da un allenamento quotidiano, proprio come si fa quando si affronta una sfida sportiva o quando ci si prepara per un evento importante. Ci si dà degli obiettivi, a piccoli passi, per raggiungere il traguardo. All’arrivo, sarà diventato naturale dare e ricevere feedback, accoglierli e viverli come opportunità di crescita e miglioramento.

Lavorare sul feedback darà consapevolezza di quanto e di come la sostenibilità metta in gioco in diverse dimensioni del vivere: tocca aspetti legati all’equità, alla vivibilità e alla realizzabilità dei progetti. Lavorare sul feedback aiuterà a costruire un piano d’azione fondato sulla trasparenza, con l’obiettivo di stimolare coinvolgimento, impegno e senso di appartenenza di tutti gli stakeholder.

Creare coinvolgimento

I feedback ricevuti dagli Altri, dentro o fuori la nostra Organizzazione, aiutano a vedere le azioni da un nuovo punto di vista, e fanno comprendere cosa gli Altri si aspettano da noi e cosa apprezzano di noi. Aiutano a individuare i fattori di successo e le criticità; permettono di diventare più consapevoli nel percorso di sostenibilità. Per creare coinvolgimento ci sono alcuni punti chiave da rispettare:

  • Scegliere il tempo appropriato.

Il feedback in un contesto organizzativo, verso l’interno così come verso l’esterno, non è mai estemporaneo o casuale o istintivo, ma ragionato e consapevole.

  • Analizzare le motivazioni.

Se l’intenzione è quella di stimolare il cambiamento attraverso la cultura del feedback, allora è bene procedere. Se invece si è preoccupati delle necessità o degli interessi esclusivi della propria Organizzazione (in un’ottica autoreferenziale), il feedback non sarà costruttivo e non verrà preso in considerazione da chi lo riceve.

Allenare il feedback

Per lavorare sul feedback è fondamentale allenarsi, sia come persona che come Organizzazione, innescando dinamiche e influenze interne ed esterne interdipendenti.

L’allenamento in tre passi prevede di:

  • Chiedere il feedback.

Allenarsi cioè a chiedere feedback; senza aspettare, senza avere timore, liberandosi dalla paura di essere giudicati o inopportuni, sia come persone sia come Organizzazione. Si chiede un feedback,perché interessa ed è utile nel percorso di sostenibilità, porta un vantaggio, soddisfa il bisogno di relazionarci con l’Altro e con la Comunità.

  • Fare domande.

Porre tutte le domande necessarie a capire meglio il feedback ricevuto. La comprensione è la chiave del cambiamento: domandando si mettono le basi per una relazione fondata sulla chiarezza e sulla coerenza.

  • Riconoscere valore.

Una volta accolto il feedback, indipendentemente da quelle che saranno le azioni che future, restituire all’Altro e alla Comunità le nostre intenzioni. Riconoscere valore al feedback ricevuto fa crescere la fiducia e fa maturare la relazione, rende più trasparente e più centrata rispetto al suo contesto di riferimento un’organizzazione.

Comunicare la sostenibilità significa creare coinvolgimento e partecipazione intorno a un valore comune.

Feedback e stakeholder engagement

Far crescere la cultura del feedback nell’ambito di un percorso di sostenibilità significa lavorare sullo stakeholder engagement. È interessante sviluppare il processo di stakeholder engagement in coerenza con lo “Standard internazionale AA1000SES Accountability15”, che prevede la mappatura degli stakeholder (plan), la definizione degli strumenti di coinvolgimento (prepare), l’azione (implement) e la valutazione strategica (rewiev and improve).

Questo percorso è “lineare” soltanto sulla carta. Per intraprenderlo consapevolmente è importante farsi alcune domande prima di iniziare e tenere conto delle risposte per tutta la durata del percorso, anche nella scelta degli strumenti di comunicazione:

  • qual è il livello di influenza e di interesse degli stakeholder?
  • qual è il livello di maturità dell’Organizzazione nella gestione dello stakeholder engagement?
  • qual è il livello di maturità degli stakeholder nel comprendere il percorso verso la sostenibilità?

Prendendo spunto dai processi di partecipazione attiva, per rendere autentico l’engagement è necessario che i protagonisti del percorso possano utilizzare al meglio le proprie risorse (interne e come Organizzazione di cui fanno parte) e abbiano accesso alle risorse esterne, per esempio documenti, rassegna stampa e benchmark di settore.

Orientarsi verso il futuro

Il processo di coinvolgimento degli stakeholder è continuo e orientato verso il futuro. Lo scambio, il confronto e il reciproco ascolto tra Organizzazione e portatori d’interesse crescono in una strategia di medio-lungo periodo. In questo quadro di senso, in questo contesto comunicativo, l’engagement sarà inclusivo e funzionale al raggiungimento delle tre dimensioni che caratterizzano gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Albina Ambrogio e Andrea Pavan