Dipende da me o no?

Tempo di lettura: 3 minuti

Un problema per sua definizione ha una soluzione, viceversa, se non c’è soluzione si tratta di un dato di fatto, è dunque inutile arrovellarsi a cercare soluzioni che non troveremo mai. Un concetto semplice, di facile comprensione per tutti.

Concentriamoci ora su come affrontare tale situazione o dilemma, affinché se ne possa trarre beneficio o limitarne i danni. L’obiettivo è stimolare l’acquisizione di consapevolezza aiutandoci a definire le nostre aree di miglioramento e i nostri punti di forza.

Se ci concentriamo su cose o fatti che non dipendono da noi e che non possiamo cambiare, sprecheremo energie e tempo prezioso senza ottenere risultati. Sarà successo a tutti di essere chiamati all’improvviso dal capo per poi partecipare insieme a una riunione della quale non sappiamo bene l’ordine del giorno o chi siano gli altri partecipanti. Possiamo rifiutarci di andare? No. Abbiamo il materiale aggiornato? No. Possiamo chiedere di rinviare la riunione? No. Andiamo alla riunione e chissà.

Il nostro stato d’animo non è più tranquillo come prima: un poco di tachicardia, leggera ansia da prestazione e paura del giudizio ci pervadono e scuotono la nostra persona. Cosa possiamo fare per alleggerire la tensione e gestire la paura? Poiché quasi nulla di quanto ci viene chiesto dipende da noi potremo fare ben poco, ma allo stesso tempo risulterà inutile affannarci a tentare di aggiornare i dati in tempo reale, a cercare scuse o tentare fughe impossibili. Inutile sprecare energie, sarebbe bene preservarle per dimostrare quanto siamo capaci di affrontare anche le emergenze, per dimostrare che potremo aggiornare i dati in poche ore e che alla prossima riunione saremo impeccabili avendo avuto il tempo per prepararci.

Gli sprechi energetici minano la nostra autostima, riducono le possibilità di avere soddisfazioni o di raggiungere risultati e forse danneggiano anche la nostra immagine agli occhi degli altri che ci osserveranno dubbiosi e critici.

Nel contesto del Public Speaking, proseguendo con gli esempi, ci sono alcuni elementi che dipendono da noi quali il Ritmo, il Tono della voce, la Preparazione, la Voglia di fare, l’Obiettivo; vi sono altri fattori, invece, che non dipendono da noi come il Tempo, l’Argomento, il Luogo, il Pubblico e gli Strumenti.

Il tempo messo a disposizione per il nostro intervento è spesso definito da rigorose scalette che individuano chi parla prima o dopo di noi; saremo tenuti a rispettare altresì il format dell’evento, compresi il template di eventuali slide di presentazione e la location, senza dimenticare il pubblico e la sua capacità di ascolto, di attenzione e, per quanto possibile, di interazione sollecitata da quanto diremo, ma soprattutto da come lo diremo.

Utilizzando il mondo dello sport come ulteriore analogia, si può dire che non dipenderanno da noi il tempo (in questo caso in senso meteorologico), il terreno di gioco e la durata della partita, saranno di nostra responsabilità invece la determinazione, la voglia di giocare e come avremo preparato la partita.

Poi ci sono gli imprevisti, presenti anche nel gioco del Monopoli,  fanno parte della vita, accadono. Alcuni sono piacevoli, altri ci metteranno alla prova, stimoleranno le nostre capacità di reazione, ma non dipendono da noi.

In conclusione, se qualcosa dipende da noi dobbiamo fare il massimo per ottenere il risultato migliore grazie a una preparazione adeguata, alla voglia, sempre tenendo conto che molte cose non dipendono da noi e che potranno ostacolare il raggiungimento dei nostri obiettivi.

Un proverbio dice “se c’è rimedio, perché ti arrabbi? E se non c’è rimedio, perché ti arrabbi?”.  Quindi… non arrabbiatevi!      

Gianluca Ferrauto