Fiume che scorre o fiume che sparisce?

Tempo di lettura: 4 minuti

Le metafore (v. Treccani per una sua ottima definizione) sono una guida importante per il ragionamento e l’immaginazione. Vi voglio accompagnare in un ragionamento sul “posizionamento” pensando ad un fiume.

La storia

Rileggo quello che ho appena scritto e ripenso a tutto quello che mi ha portato fino a questo momento. In fondo è una questione di posizionamento, apparentemente alla rovescia. Non si parte dal dove vorrei posizionarmi in un futuro, ma dal dove mi trovo adesso a seguito di tutte le strade che ho percorso e le esperienze che ho fatto. Il posizionamento è un tema del marketing e non voglio qui farne l’esegesi e poi vederne le interpretazioni correnti. Ma voglio sostenere che il posizionamento è fondamentalmente legato al passato.

La storia di un’impresa, i successi, gli errori, i prototipi sono gli affluenti, per usare un termine orografico, di un solo fiume. L’impresa è questo fiume. L’abilità dell’imprenditore è fare in modo di restare il fiume principale la cui storia origina alle sorgenti.

La storia di un’impresa, i successi, gli errori, i prototipi sono gli affluenti, per usare un termine orografico, di un solo fiume. L’impresa è questo fiume. L’abilità dell’imprenditore è fare in modo di restare il fiume principale la cui storia origina alle sorgenti.

Un fiume che scorre

Il Po zampilla dal Monviso e scende a valle, molti zampilli potrebbero chiamarsi Po, ma è lui che prende il controllo del flusso e accoglie i contributi di molte altre fonti. È la sua vita, fatta di curve, secche, cascate e paludi. L’impresa può assomigliarli molto, basta che si renda conto di essere il Po. Un fiume non ha in mente di arrivare primo, al mare, ma di stare nel flusso, anzi di essere una rappresentazione iconica del flusso. Per andare avanti è contemporaneamente a monte e a valle. Cosa significa essere sorgente e foce nello stesso momento? Significa essere fortemente attenti al presente, ai segnali che in ogni luogo di un percorso si possono manifestare. Allora il Po si piega, rallenta, accelera, si allarga, si restringe, collabora con l’ambiente circostante.

Un fiume che sparisce

Ci sono imprenditori e imprese che immaginano di voler raggiungere valli più belle o mari più esotici. Giusto immaginarsi le mete, giusto progettare i percorsi per raggiungerle, ma non è giusto ignorare il percorso che si è fatto. Ignorarlo significa svalutarlo. Ignorarlo ora significa non credere nelle proprie capacità di tracciare rotte. Ignorarlo significa deliberatamente rifiutarsi di avere fede nella propria forza. Pensare a destinazioni, scritte su favolosi testi che sembrano viaggi alla Jules Verne (talvolta paiono proprio questo certi piani di marketing) solo perché affascinanti traguardi da primi della classe, significa camminare con gli occhi bendati. Per restare nella metafora significa deviare verso la piana di un deserto nel quale evaporeremo, solo per timore di infilarsi in qualche stretta valle o dentro una forra spaventosa.

Certo ci sono anche fiumi che spariscono nel sottosuolo, per emergere improvvisamente altrove: ne sono un esempio i fiumi carsici. Ma quello è il loro percorso. Alcune imprese possono apparentemente sparire per poi riemergere più a valle con maggiore portata d’acqua di prima.

Dove vuoi posizionarti, fra i fiumi che attirano affluenti e fanno lunghi viaggi o che corrono a prosciugarsi? Fra i corsi d’acqua che sono presenti a loro stessi in ogni momento o fra quelli che sognano di essere altrove, finendo poi per confluire in altri corsi d’acqua? A te la scelta. Basta non rinnegare la propria storia.

Si arriva al mare

Una volta che il fiume intravede all’orizzonte l’enorme massa d’acqua che è casa di tutte le acque, cosa fa? Inserisce la retromarcia temendo di perdere se stesso? Nel mare mercato, sembra che quelle acque spariscano nell’indifferenziato liquido salato. Non è un problema da poco. Differenziarsi dopo essersi posizionati, dopo essere giunti al mare con il nome di Po. Ma di questo possiamo magari parlare in un prossimo articolo.

Matteo Filippo Ponti