Il potere del linguaggio non verbale

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Il linguaggio non verbale è un aspetto fondamentale nella comunicazione tra le persone, soprattutto in virtù del fatto che il nostro corpo comunica diverse informazioni che, se decifrate, consentono di stabilire un contatto più diretto e profondo con l’interlocutore: il linguaggio del corpo è infatti immediato e arriva in maniera più diretta e veloce delle parole.

Ecco allora alcuni interessanti aspetti da tenere a mente:

1. La prossemica

La prossemica è la scienza che si occupa di analizzare e studiare la gestione dello spazio e delle distanze all’interno dell’interazione. Infatti mantenere una certa distanza e valutare le preferenze dell’interlocutore aiuta a non invadere lo spazio degli altri e favorire il dialogo. Un buona regola è stare almeno a quattro piedi di distanza dal nostro interlocutore e valutare quindi se questi si sente a proprio agio. A seconda delle reazioni dell’interlocutore sarà consigliabile avvicinarsi o allontanarsi un po’.

2. La “power zone”

È consigliabile, nel corso di una conversazione, lasciare sempre visibili alcune zone specifiche del corpo, evitando di nasconderle con la postura o con le mani. Si tratta della zona giugulare, dell’ombelico e della zona inguinale. Queste costituiscono la cosiddetta “power zone”: nascondendola, diamo l’impressione di essere persone chiuse, insicure e poco interessate alla conversazione. Inoltre, tenere le spalle aperte o esporre i polsi quando parliamo, dimostrerebbe la nostra predisposizione a parlare ed ascoltare gli altri. Una postura sbagliata non ha solo conseguenze sul modo in cui gli interlocutori ci percepiscono, ma ha anche conseguenze sulla nostra respirazione, che, quando svolta non correttamente, può aumentare i nostri livelli di ansia.

Il potere del linguaggio non verbale

3. Sorridere in ritardo

Sembra paradossale, ma un sorriso immediato perde di importanza, nel senso che non valorizza la persona a cui lo rivolgiamo. È consigliare aspettare un attimo, guardare in faccia il nostro interlocutore e poi sorridere. Anche se si tratta di meno di un secondo, sarà un sorriso più convincente e sentito. Un sorriso “in ritardo” aggiunge ricchezza e profondità alla percezione che gli altri hanno di noi.

4. Spazio, pausa e movimento

Saper sfruttare i movimenti nello spazio in cui agiamo, rafforza la comunicazione: infatti se cambiamo posizione, catturiamo maggiormente l’attenzione. È utile tenere a mente questa osservazione soprattutto per quanto riguarda il parlare in pubblico, in modo da sottolineare con efficacia i punti chiave del discorso. Per farlo, bisogna fare in modo di spostarsi ad ogni variazione del discorso: è come mettere un punto ed andare a capo, facendolo però attraverso movimenti spaziali invece che sulla carta. Bisogna insomma saper dosare i movimenti, in modo da essere in grado di evidenziare con il linguaggio del corpo i punti salienti del discorso e catturare l’attenzione del pubblico.

La Redazione