La rivincita del pessimismo

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Non è mai consigliato essere pessimisti nella vita, perché si rischia di vivere nella paura e nell’isolamento. È sempre meglio guardare al lato positivo di ogni cosa e cercare di essere positivi in ogni situazione, anche la più difficile. Studi recenti hanno, però, dimostrato che un po’ di sano pessimismo può dare dei vantaggi in quanto ci rende riconoscenti dei nostri affetti, dei beni materiali e immateriali che possediamo, dei traguardi che abbiamo raggiunto, anche a livello professionale.

La morale è questa: non si deve dare mai nulla per scontato e, dato che ci si abitua al tenore di vita raggiunto, rischiamo di perdere il contatto con la realtà e non apprezzare più le piccole cose e i gesti semplici che contano. Invece, la lezione del pessimismo è: carpe diem! È necessario uscire dalla nostra “comfort-zone” ed imparare a sfruttare al meglio ogni momento che la vita ci regala, perché il futuro è pieno di imprevisti.

Provate quindi a visualizzare per un secondo la vostra vita senza il lavoro, la casa, gli affetti e gli oggetti preferiti che avete: non comincereste ad apprezzarli di più? Nonostante questo possa sembrare un esercizio che vi precipita nella negatività, è invece utile considerarlo per modificare almeno un po’ l’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita di tutti i giorni. L’esempio più tipico è quello del medico che, pur sapendo bene tutti i cibi e le abitudini alimentari che possono danneggiare la salute, non vive perennemente a dieta o nel timore di essere colpito da malanni. Che vita sarebbe, altrimenti?

La rivincita del pessimismo

Quando si da tutto per scontato, non capita mai di dubitare di poter perdere la salute, la casa o gli affetti; prendetevi invece ogni giorno almeno un momento per contemplarli e dargli il giusto valore. Si dice, quello che non uccide, rende più forte: anche un cuore spezzato o una brutta giornata in ufficio possono darci un insegnamento, aiutarci nell’autocritica per rimetterci di nuovo in gioco. La ricetta è semplice: impara ad essere grato, pensa positivo, e non dimenticare un pizzico di pessimismo.

Ritornando nel mondo del business, può essere utile esercitarsi nel cosiddetto “pre-mortem” ovvero identificare le potenziali cause di un fallimento di un team o di un progetto per studiare e anticipare le eventuali strategie correttive. Non è necessario dedicare troppo tempo a questa fase, sono sufficienti un paio di ore al mese quando il progetto è nella fase cruciale. In conclusione: spera nel bene, ma preparati al peggio.

Camilla Giacomelli