Mostrarsi vulnerabili rende i leader più capaci

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Si è portati a pensare che essere un buon leader significhi essere invulnerabili e non poter mai abbassare le proprie difese.

Ma dal momento che il mondo del lavoro si muove a velocità elevata, e le evoluzioni all’interno delle grosse aziende sono all’ordine del giorno, è praticamente impossibile per chi è al comando avere tutte le risposte: è necessario più che mai poter contare sulle persone che ci circondano per avere informazioni, supporto e risposte a problemi difficili.

Eppure, molti leader sopportano malamente l’idea di essere vulnerabili, di dover delegare sulle cose che non arrivano a sapere o saper fare.

Quando è vantaggioso mostrarsi vulnerabili

Qui ci sono alcune situazioni in cui la vulnerabilità può effettivamente portare a una migliore gestione dell’ambiente di lavoro.

1. Lavoro di squadra

I luoghi di lavoro con leader abbottonati e distaccati, creano ambienti poco ospitali e in cui far carriera diventa una vera e propria sfida: chi vorrebbe lavorare in un ambiente in cui le pugnalate alle spalle sono all’ordine del giorno, mentre le persone cercano di indovinare ciò che i loro superiori desiderano da loro? Per eliminare lotte interne e costruire un ambiente più collaborativo, la vulnerabilità è la risposta migliore. Essere aperti e onesti riguardo alle proprie aspettative, priorità e persino ansie impedisce a questo tipo di cultura tossica di prendere piede.

2. L’elefante nella stanza

I segreti o le situazioni imbarazzanti al lavoro possono essere davvero stressanti: tutti sono troppo concentrati a cercare di evitare il problema, invece che incanalare quelle stesse energie nel tentativo di risolverlo. I leader che si mostrano umani e vulnerabili sanno come prevenire e risolvere tali situazioni, facendo aprire le persone su ciò che sembra essere un tabù. Basta una frase semplice del tipo di “questa cosa mi ha infastidito un po’, tu come ti senti a riguardo?”. A volte basta effettivamente così poco per far sì che le persone si aprano. Se tutti vedono che i loro leader sono in grado di portare rispettosamente a galla questioni spinose, si sentiranno più liberi di parlare loro per primi di ciò che è problematico.

3. Cattiva comunicazione

Spetta ai manager impostare il tono per ciò di cui è accettabile parlare di qualcosa e non di qualcos’altro. Ma per fare ciò, è necessario che un buon leader sia prima di tutto trasparente con i suoi collaboratori: bisogna condividere le informazioni in modo onesto e autentico, avendo cura di essere sinceri riguardo ai propri sentimenti a riguardo. In questo modo i membri del team si sentiranno a loro agio aprendosi l’uno con l’altro, mantenendo i canali di comunicazione efficaci ed efficienti.

Mostrarsi vulnerabili rende i leader più capaci

4. Mancanza di creatività

Solo ammettendo di non possedere le risposte a tutti i problemi, i leader possono dare più spazio ai membri del loro team per dare un feedback e permettere che le proprie idee vengano prese in considerazione. A volte quando il team è bloccato su un problema o ha bisogno di pensare un po’ più creativamente, la cosa migliore che un manager può fare è ammettere i propri errori o i limiti del proprio modo di pensare. Ciò significa far sapere ai collaboratori che va bene rischiare e provare qualcosa di nuovo e non sperimentato, anche se non ha successo. Ciò porta ad altre idee che potrebbero essere rimaste invisibili, creando in definitiva un’organizzazione più dinamica e competitiva.

5. Noia

Provare a condividere di più di se stessi è un ottimo antidoto per gli ambienti di lavoro tesi, ai limiti del “tossico”. Un po’ di umorismo non potrà che portare un miglioramento. Questo atteggiamento richiede ovviamente di abbandonare il piedistallo su cui alcuni leader hanno la tentazione di porsi, ma riuscendo ad alleggerire un po’ lo stile di leadership, aumenterà l’umore generale del posto di lavoro, creando un’atmosfera in cui tutti si sentono a proprio agio, in cui è più facile essere autenticamente se stessi.

6. Problem solving

Le persone hanno spesso paura di portare cattive notizie al loro capo, perché sono preoccupati che le informazioni non saranno ben accolte. Ma vedere un leader essere vulnerabile e consapevole dei propri errori renderà più facile affrontare i problemi man mano che si presentano. Funziona anche quando il problema è già stato riscontrato. Confidando ai membri del team che si è notato un problema, e assumendosene una responsabilità seppur parziale, sarà più facile arrivare tutti alla radice del problema più velocemente.

La Redazione