Public speaking: 6 errori da evitare assolutamente

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Per comunicare al meglio il proprio messaggio, un oratore deve essere credibile. A volte la credibilità ha a che fare non solo con il contenuto che si esprime, ma anche con l’atteggiamento con cui lo si fa. La credibilità di un oratore dipende sempre da ciò che sta dicendo, ma ha anche molto a che fare con il modo in cui lo dice. Quando si è nervosi, queste comuni cattive abitudini sono facili da assumere, ma prestare un po’ più di attenzione può aiutare a farci diventare qualcuno che valga davvero la pena ascoltare.

Ecco allora alcune comuni cattive abitudini da evitare per risultare comunicatori più efficaci.

1. Tono variabile

Un buon oratore dovrebbe sempre mantenere un tono di voce orizzontale o, al massimo, scendere leggermente quando le frasi giungono al termine: il tono che si innalza alla fine di una frase è infatti l’elemento caratteristico delle domande. Ciò può indebolire la convinzione e la consapevolezza nella voce. Dal punto di vista dei vostri ascoltatori, troppa variazione nel nostro modo di parlare è come una corsa sulle montagne russe: un’esperienza distraente piuttosto che avvincente.

2. Sorridere troppo

Gli oratori sono spesso istruiti per sorridere, ma molti esagerano. Sorridere continuamente infatti serve a ben poco: basta sorridere spontaneamente, come parte integrante del messaggio che si sta esponendo o in base al feedback del pubblico. Un sorriso continuamente appiccicato in viso darà l’impressione di non essere sincero, e farà sembrare l’oratore una specie di marionetta.

3. Camminare su e giù

Un oratore che si muove eccessivamente mentre parla, porterà il pubblico a distrarsi. Non è indispensabile che l’oratore sia sempre fermo e statico, ma muoversi troppo comunica al pubblico che quello che si sta dicendo sia “usa e getta”, di poco valore. Gli ascoltatori non comprenderanno i punti chiave e inizieranno a dubitare della credibilità di chi parla.

Public speaking: 6 errori da evitare assolutamente

4. Strizzare l’occhio

Strizzare l’occhio invita il pubblico a cercare una sorta di significato non detto e introduce un’ambiguità poco adatta a quello di cui si parla. Si potrebbe pensare che ammiccare una o due volte in un momento chiave aiuti a sembrare intelligente o intrigante, ma nella maggior parte dei casi, costa molto in credibilità, suggerendo poca chiarezza e trasparenza.

5. Troppa energia

Parlare velocemente, gesticolare velocemente, ma in generale tutti i movimenti “a scatti”, proiettano ansia piuttosto che l’entusiasmo, rendendo la nostra energia troppo violenta, come un martello pneumatico. Se è giusto cercare di tenere viva l’attenzione del pubblico, è anche vero che il rischio è quello di esagerare.

6. Stoicismo

Se essere troppo energici è, come abbiamo visto, pericoloso per la nostra credibilità, allo stesso modo esserlo troppo poco può avere lo stesso effetto. Il rischio è quello di apparire troppo meccanico, o peggio, di sembrare che si stia nascondendo qualcosa. Si potrebbe pensare di dover proiettare un’aria di serietà per essere preso sul serio, ma eccedere ci farà sembrare soltanto androidi.

La Redazione