Sei uno zuccone?

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Conosciamo tutti la storia di Giona e della balena. Come lui, ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, si è sottratto con ostinazione a un compito che era perfettamente in grado di portare a termine.

E, mentre si divincolava dai propri doveri come un novello Houdini, quel qualcuno si sarà guardato allo specchio e si sarà chiesto:

“Perché ti ostini a rimandare e a inventare scuse se sei perfettamente in grado di eseguire l’incarico? Sei forse uno zuccone?“.

In questo articolo analizzeremo il Complesso di Giona e proveremo a capire, perché a volte ci auto-sabotiamo e preferiamo fallire piuttosto che realizzare qualcosa che è alla nostra portata ed è nelle nostre corde.

Cominciamo dalla storia

Giona è uno dei profeti minori della Bibbia. Quando Dio gli chiede di andare a Ninive per proclamare che la malvagità della città è arrivata fino in cielo, si sottrae al suo compito, si imbarca su una nave e scappa.

La sua fuga viene bloccata da una tempesta scatenata da Dio e Giona, per salvare la nave e l’equipaggio, si fa gettare in mare dove viene inghiottito da una balena. Dopo aver pregato per tre giorni e tre notti nel ventre della balena, viene depositato su una spiaggia.

A questo punto Dio gli chiede nuovamente di andare a Ninive e questa volta Giona accetta. Raggiunge la città e riferisce un messaggio diverso da quello che ha ricevuto: dice al popolo che tra quaranta giorni Ninive sarà distrutta. Le sue parole scuotono la gente a tal punto che tutti, compreso il re, fanno penitenza e ottengono la misericordia di Dio che annulla il castigo.

Il Complesso di Giona

La storia del profeta non è finita, ma noi ci fermiamo qui e ci chiediamo: perché Giona inizialmente scappa e si sottrae a un compito che ha poi dimostrato di poter eseguire alla perfezione?

La risposta è semplice e sorprendente: ha paura della propria grandezza.

È stato lo psicologo americano Abraham Maslow a coniare l’espressione Complesso di Giona perdescrivere il timore di avere successo e di riuscire nelle proprie imprese. Questa espressione si applica a tutte quelle situazioni in cui siamo perfettamente capaci di raggiungere un obiettivo, ma preferiamo auto-sabotarci inventando scuse per rinunciare oppure facendo di tutto per fallire.

Perché la nostra grandezza ci fa paura ?

I motivi sono diversi e hanno tutti come denominatore comune la paura:

  • Raggiungere i nostri obiettivi significa cambiare e temiamo che il cambiamento ci porti a rimanere soli e a non essere capiti da chi ci circonda.
  • Abbiamo paura di uscire dalla nostra comfort zone e dalle nostre abitudini.
  • Non abbiamo abbastanza fiducia in noi stessi e, pur sapendo che siamo in grado di eseguire quanto ci è stato richiesto, temiamo lo stesso di non essere all’altezza del compito che ci hanno affidato.
  • Temiamo le critiche degli altri.
  • Temiamo di fallire e per noi è più rassicurante l’auto-sabotaggio rispetto al fallimento vero e proprio.

Conclusioni

Il complesso di Giona si presenta tutte le volte che ci troviamo davanti a una sfida e ogni volta decidiamo a livello inconscio come affrontarlo:

  • Alcune volte scegliamo di allearci con la sensazione di ansia che ci provoca per rimanere vigili e attenti e arrivare dritti all’obiettivo senza fare passi falsi.
  • Altre volte invece scegliamo di auto-sabotarci, perché riteniamo più facile accettare un fallimento che mantiene un rassicurante status quo piuttosto che accettare il nostro successo e aprirci al cambiamento.

Nella vita avremo sempre la tentazione di rinunciare alla nostra grandezza, l’importante è esserne consapevoli e provare a capire coscientemente se per noi è davvero meglio rinunciare oppure è venuta l’ora di abbracciare il cambiamento.

Laura Brambilla

Per approfondire:
Tobagi, B., Giona, Piemme 2020.