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Sara Banfi è docente di marketing, coordinatrice didattica dei master di ABO Academy, nonché membro della Camera di Commercio Internazionale.
La scorsa settimana il dottor Luca Brambilla l’ha incontrata per discutere e confrontarsi su un tema tanto importante e attuale quale l’impiego e l’importanza delle soft skills, nel mondo del lavoro così come nella sfera della crescita personale.
Per soft skills ( o “competenze trasversali”) intendiamo tutto un insieme di abilità e saperi non tecnici volti alla miglior resa possibile delle competenze personali in ambito lavorativo. Non si tratta di capacità settoriali e specifiche rispetto al lavoro svolto, sono piuttosto legate a qualità personali e caratteriali ( disciplina, autogestione, collaborazione) che si declinano nei rapporti interpersonali (team work, comunicazione) e nella buona gestione del lavoro.
Sara, grazie alla sua esperienza e visione, ha provato a sbrogliare per noi un po’ delle spinose domande e incomprensioni che ruotano attorno al mondo delle soft skills e del loro utilizzo, un mondo che è in realtà una fonte inesauribile di innovazione e stimoli per la crescita personale e aziendale, uno strumento che, ci auguriamo, riceverà sempre più l’importanza e la centralità che merita nel mondo del lavoro e non solo.
Cosa sono le soft skills, e come emergono nel campo della vita privata e in quella professionale?
Se è vero che le soft skills sono qualità innate, è altresì vero che molte di queste possono essere acquisite tramite l’imitazione dei modelli comportamentali che vediamo applicati in famiglia o di cui facciamo esperienza diretta nel corso della vita. Non smettiamo mai di acquisire nuove competenze, non smettiamo mai di accrescerle: possiamo sempre migliorare, possiamo sempre lavorare su noi stessi.
L’importanza delle soft skills risiede soprattutto nella loro versatilità: possiamo servicene in ambito lavorativo così come in ambito personale. Alla luce dell’enfasi che il mondo del lavoro ha riconosciuto (purtroppo solo) recentemente alle soft skills, è più che mai utile prendere in considerazione l’idea di allenare le proprie competenze trasversali, lavorando per fare cioè emergere le caratteristiche meno spiccate nel nostro personale kit di abilità sociali.
Le soft skills e l’era digitale: questi due universi possono coesistere? E come?
Nel mondo del lavoro odierno, in un presente in cui l’interazione digitale sembra prendere il sopravvento sulle relazioni umane, le soft skills sono investite di un’importanza nuova e imprescindibile. Flessibilità, lavoro di squadra e problem solving sono oggi più che mai importanti: la convivenza di digitale e umano non prevede necessariamente il prevalere dell’uno sull’altro, anzi, l’elemento umano va posto accanto a quello digitale: è l’uomo che ha creato questi strumenti ed è l’uomo che deve continuare a camminare accanto ad essi.
Che declinazione operativa hanno le soft skills? E qual è il loro miglior impiego?
In un mondo del lavoro sempre più complesso e dinamico, caratteristiche quali creatività, flessibilità, team working sono diventate non solo importanti, ma più che mai necessarie. Sono infatti le soft skills ad influenzare per il 75% la buona riuscita di un progetto: questo dato da solo riesce a dare un’idea di quanto grande sia la rilevanza di questi strumenti nella vita professionale. Ecco il perché dell’attenzione rivolta da ABO Academy, così come dalla Camera di Commercio Internazionale, sulle soft skills: in un ambito di lavoro internazionale non è possibile prescindere dalle competenze trasversali, soprattutto alla luce degli elevati standard etici con cui si confrontano il mondo della pubblicità e del marketing. Quello qui intavolato è ovviamente un discorso troppo ampio e articolato per essere risolto in una breve intervista: seguire i siti, le attività e i master di ABO Academy è sicuramente un buon modo per approfondire il ricchissimo mondo delle soft skills.
La Redazione