Comunicazione Non Verbale e gesti: conoscere altre culture per evitare gaffes

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Paese che vai… gesto che trovi.

Universalmente esprimiamo tutti le nostre emozioni allo stesso modo: sorridiamo quando siamo felici, piangiamo quando siamo tristi, corrucciamo le sopracciglia quando siamo arrabbiati ecc.

A culture diverse appartengono però gesti diversi, in particolare i gesti delle mani, mezzo di comunicazione che noi italiani usiamo più di chiunque altro e forse, proprio per questa ragione, è essenziale conoscere il significato che viene attribuito in altri Paesi ai gesti più usati.

Comunicazione Non Verbale e gesti: conoscere altre culture per evitare gaffes

Quali sono i gesti con significati diversi nelle altre culture?

Pollice in su

Lo si fa per dire “va bene” e fare l’autostop in Europa, America e Asia, attenzione però a non farlo in Estremo Oriente, dove è l’equivalente del nostro dito medio.

La stretta di mano

Noi Europei stringiamo le mani delle persone al momento dell’incontro e dell’addio, una sola stretta netta; negli Strati Uniti invece solitamente si stringe più volte in entrambe le occasioni (di media 4/5 volte sia all’incontro sia all’addio), motivo per cui spesso reputano ‘’distanti’’ i colleghi Europei. In Giappone invece è buona usanza accompagnare la stretta di mano a un profondo inchino, in segno di rispetto, più è profondo e più stima si mostra nei riguardi dell’altro, cosa che probabilmente non è stata spiegata al Presidente Trump prima dell’incontro con l’imperatore Giapponese Akihito, a cui strinse semplicemente la mano senza nessuna riverenza.

A-ok

È il gesto dell’ok che si fa unendo pollice e indice, tenendo le altre dita tese. È quello a cui fare particolare attenzione, in Brasile e Turchia è un gesto molto offensivo e osceno; clamorosa la gaffe di Nixon che, in visita in Brasile, sfoggiò con un sorriso questo gesto con entrambe le mani (!) Scatenando lo sdegno dell’intera nazione.

‘’V’’ di Vittoria

Fare ‘’ la V ‘’ con indice e medio, con il dorso della mano verso di noi, solitamente è interpretato come ‘’Vittoria’’ oppure ‘’pace’’, attenzione però a farlo in Inghilterra ed ex colonie (Australia e Nuova Zelanda) dove fare questo gesto tenendo il dorso della mano verso l’esterno, e le altre dita chiuse verso di noi, significa ‘’vai a quel paese’’. L’origine di questo gesto è molto curiosa: secondo gli storici deriva dal fatto che i francesi, durante la Guerra dei cent’anni, tagliavano le dita per tirare con l’arco (indice e medio) agli avversari inglesi, e questi, quando tornarono a vincere, iniziarono a mostrare ai francesi le due dita, in gesto di scherno, per dimostrare loro di poter ancora scoccare frecce (e quindi ucciderli).

La Redazione