Tempo di lettura: 3 minuti
Che cos’è il neuromarketing?
Il nostro cervello è uno strumento troppo potente e complesso perché il marketing non cerchi di sfruttarlo. Il neuromarketing si occupa di studiare tutta una serie di tecniche in grado di influenzare le nostre decisioni di acquisto nei pochissimi secondi in cui ci troviamo davanti agli scaffali del supermercato.
Lo scopo è quello di andare a colpire la parte istintiva ed emozionale del nostro cervello, tanto potente da poter andare ad influenzare la parte istintiva ed emozionale del nostro cervello, facendola prevalere su quella razionale.
Alcuni esempi di neuromarketing
1. Troppa scelta
Avere troppe cose tra cui scegliere manda in confusione il nostro cervello nel corso di una decisione. A tutti è capitato di sentirsi sopraffatti da un’offerta troppo ampia tanto che per il timore di sbagliare si finisce con il rinunciare all’acquisto. Una recente ricerca ha confermato questo fatto. In un supermercato, sono state esposte 24 diverse tipologie di marmellate. Solamente il 3% dei consumatori ne ha acquistata una. Nel secondo caso il numero di offerte è stato ridotto a 6, in questo caso numero dei clienti uscito dal negozio con un barattolo di marmellata è salito al 30%.
2. Ultimi pezzi
L’idea degli “ultimi pezzi disponibili” comunica che ci sia scarsità del prodotto che ci interessa e quindi che spinge a comprarli nell’immediato, nel timore di non trovarne più. Ne sono ben consapevoli le compagnie aeree, o gli alberghi: il più delle volte non sono solo “due” i posti restanti sul volo o nell’albergo.
3. Sponsorizzazioni online
Il nostro sguardo segue dei pattern ricorrenti. Le sponsorizzazioni online sfruttano proprio questo principio: capita paradossalmente che costino di più le sponsorizzazioni non al primo posto, ma al secondo o al terzo delle pagine Google. Dal momento che sappiamo che un buon venditore cercherà di proporci per primi i prodotti più conveniente per lui e meno per noi, come riflesso istintivo tendiamo a saltare la prima riga dei risultati.
4. Aspettativa
Nel corso di un esperimento si sono serviti due vini identici all’interno però di due bottiglie diverse, la prima etichettata come una bottiglia da 5 euro, la seconda da 45. Nonostante il vino fosse esattamente lo stesso, al momento della degustazione nei consumatori si sono attivate aree del cervello differenti: nell’assaggiare il vino più costoso si sono attivate le aree del cervello più legate al piacere. L’aspettativa legata dal prezzo ci porta a precostituire, quindi, dei giudizi che influenzano la nostra capacità di valutazione oggettiva. È importante però cercare di tenere a mente che più costoso non equivale sempre a più buono.
5. I colori
I colori sono in grado di evocare in noi sentimenti e stati d’animo in base alla nostra esperienza empirica. Il rosso evoca il sangue e stimola aggressività ed eccitazione, ad esempio, così come immaginare un cielo azzurro, fa subito pensare ad un cielo senza nubi che suscita quindi sentimenti di serenità. Sono reazioni determinate dal nostro cervello primordiale, la parte istintiva ed emozionale, in altre parole irrazionale.
6. Branding
Il logo è il biglietto da visita di ogni società. Diverse ricerche hanno dimostrato come quando due prodotti sono assolutamente identici, un logo riconoscibile assicura la vendita piuttosto che un brand irriconoscibile: un logo riconoscibile inspira in noi una maggiore fiducia, che si traduce in maggiore propensione all’acquisto.
La Redazione