I trucchi per far migliorare la tua creatività

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La creatività e la produttività sono viste troppo spesso come forze opposte che richiedono ciascuna un uso esclusivo del nostro tempo e del nostro lavoro. Ma lavorare più a lungo e più duramente non è l’unico modo per essere produttivi, e pensare in modo creativo può farci ottenere risultati sorprendenti. Tutto dipende da come ci approcciamo al lavoro. Nonostante decenni di ricerche, la creatività è ancora un mistero per noi. Ciò che siamo stati in grado di identificare sono modelli e tratti che influenzano il pensiero creativo. Sulla base di questi, possiamo creare trucchi e strumenti basati su ciò che soffoca la creatività e su ciò che invece l’aiuta a prosperare.

1. Pianificare la creatività

Gli obblighi o troppe restrizioni sono per antonomasia nemiche delle menti creative: i vincoli cambiano infatti il modo in cui vediamo il mondo intorno a noi e il modo in cui troviamo soluzioni ai problemi. Ma sebbene possa sembrare superficialmente che meno regole equivalgono a più creatività, in realtà non è così: i ricercatori hanno scoperto che le persone che si trovano aver meno “spazio di manovra” tendono a mostrare più creatività nel risolvere i problemi e pensare in modo più espansivo. Quando i vincoli non sono restrittivi e abbiamo a disposizione tutto il tempo e gli strumenti che vogliamo, c’è meno incentivo ad usare le cose in modo innovativo. Ciò significa che, in una certa misura, la creatività è situazionale e può essere coltivata.

2. Distanza psicologica

La distanza psicologica aiuta la creatività: le nostre menti sono più propense a pensare in modo creativo circa cose che non stiamo vivendo al momento. Per essere creativi, dobbiamo sentirci un po’ più lontani dal problema. Un modo per farlo, è assumere la prospettiva di un’altra persona. Un altro modo per creare distanza psicologica, è riformulare il compito pensando alla questione centrale o alla domanda come se fosse ipotetica o improbabile. Può essere utile anche passare ad un altro progetto ogni volta che si comincia a sentirsi sopraffatti: ogni volta che ci allontaniamo da un progetto, possiamo assumere una prospettiva più obiettiva e distante.

3. Tenere traccia

Generalmente quando ragioniamo seguiamo un pattern logico per cui da A consegue sempre B, e poi C, e così via. Ma non per i creativi: A potrebbe portare a B, e una miriade di altre idee. Ecco perché i risultati sono percepiti come “creativi”, perché non sono convenzionali e risultano inaspettati. Il problema però di questo pattern di pensiero è che bisogna riuscire ad elaborare le cose in un modo che abbiano senso per noi in primis. Ad esempio, cercare di fare una mappa delle proprie idee è un ottimo strumento per organizzare e tenere traccia dei nostri pensieri creativi, per ricostruire sempre tutte le concatenazioni che ci hanno portato da A ad X.

4. Ritmo personale

La creatività aumenta e diminuisce a seconda dei momenti della giornata e delle ore in cui ciascuno di noi è più produttivo. Cercare di lavorare contro il nostro ritmo naturale, significa ottenere risultati più scadenti meno cospicui. Per la maggior parte delle persone, le ore di alta produttività si svolgono al mattino, ma questo non vale per tutti. La maggior parte delle persone ha dei cicli di produttività che vanno dai 90 ai 120 minuti. Quasi nessuno quindi riesce a concentrarsi per più di 120 minuti: abbiamo bisogno di pause. Bisogna riconoscere e trovare i propri ritmi. Possiamo provare a scoprire quali sono le ore in cui siamo più produttivi registrando, per qualche settimana, la nostra energia, concentrazione e motivazione, classificandola da 1 a 10 ogni ora. Una volta comprese quali sono le ore più produttive, possiamo organizzarci per dedicare quel tempo a progetti più grandi e ricchi di pensiero per le “ore di punta”.

5. Equilibrio neurochimico

La creatività ama il giusto equilibrio neurochimico. Per far fluire la nostra produttività creativa, c’è bisogno di serotonina e dopamina. Fondamentale è ridurre lo stress. Gli ormoni dello stress come l’adrenalina e il cortisolo scacciano gli effetti di potenziamento della creatività della serotonina. Inoltre causano problemi come l’aumento della pressione sanguigna diminuendo la capacità complessiva del cervello di rilassarsi e concentrarsi sul lavoro cognitivo.

La Redazione