I vantaggi che derivano dal lavorare nel mese di agosto

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In un intervento del 2013 all’Università Bocconi di Milano, Sergio Marchionne raccontava i primi mesi del suo lavoro in Fiat. «Nel 2004 perdevamo cinque milioni di euro al giorno, ma quando andai in ufficio in Italia ad agosto non c’era nessuno», spiega l’imprenditore in un video divenuto poi virale. Seppure con le dovute differenze rispetto a questo aneddoto, lavorare d’estate ha i suoi vantaggi.

Innanzitutto, per chi lavora in una grande città, ad agosto ci si sposta in un terzo del tempo. Questo fa comprendere quante ore si impieghino ogni giorno nel traffico. Il secondo aspetto è che il lavoro scorre con maggiore lentezza, così mente e corpo possono recuperare e abituarsi gradualmente ai frenetici ritmi di settembre. Passare infatti da una spiaggia della Sardegna a una scrivania in ufficio genera molto stress perché il corpo non è più allenato a un certo sforzo. Trascorrere invece la parte finale delle vacanze a lavorare, seppur non a pieno regime, permette di rimettersi in moto senza subire strappi inutili. Un terzo aspetto fondamentale è dedicarsi a fare strategia e ragionare su quali sono gli obiettivi su cui vogliamo focalizzarci.

Un esempio ci aiuta a capire. Stiamo lavorando con un cliente, distrutto dalla stanchezza causatagli dal lavoro. Ci dice che ogni giorno riceve tra le 400 e le 500 email e non riesce a seguire i suoi 250 dipendenti. Sta soccombendo sotto la pressione degli impegni e non vede l’ora di andare nella sua casa al mare a riposarsi. Gli abbiamo lasciato il compito di riflettere sulle seguenti domande: 1) se potessi curare un solo aspetto del tuo business, quale seguiresti?; 2) a chi pensi di delegare una parte del tuo lavoro e come pensi di formare e seguire questa persona?; 3) quali obiettivi personali, famigliari e aziendali ti prefissi per quest’anno?

Il mese di agosto è l’unico momento in cui possiamo costruire la nostra agenda professionale. Se non lo facciamo, la decideranno gli altri per noi. Sperimentare questa terza via di lavoro soft ci libera da un’idea insensata di stacanovismo che è fisiologicamente insostenibile. In medio stat virtus.

Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Soft Skill – Cosa sono, a cosa servono del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.

Luca Brambilla