Il difficile primo passo all’inizio di un progetto

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Impostare un obiettivo significa creare un percorso volto al futuro, ma se il percorso non è chiaro e ben delineato il rischio è quello di rimanere bloccati.

Quello che molte persone fanno quando rimangono bloccate, sopraffatte o stressate è cancellare tutti gli impegni sul loro calendario, fare una lista delle cose da fare o uscire dall’ufficio. Tutte cose poco utili alla realizzazione dell’obiettivo: quello che serve davvero è fare il primo passo.

Come fare a sapere qual è il primo passo?

Il modo più veloce per trovare lo slancio giusto è fare domande diverse. Non migliori: diverse. Vediamone alcune.

1. Per cosa voglio essere conosciuto?

Si tratta di definire una missione e di trascorrere il proprio tempo di conseguenza, a realizzarla. Ad esempio, se qualcuno sta organizzando una presentazione per una conferenza annuale la sua domanda dovrebbe essere “per cosa voglio essere conosciuto dopo essere uscito dal palco?” L’identificazione di un ruolo e di un periodo di tempo agisce come un motivatore per trovare la carica giusta per buttarsi a capofitto su un progetto. È importante scrivere la risposta a questa domanda. Serve per rallentare il nostro pensiero: la scrittura a mano richiede tempo e ci permette di vedere con i nostri occhi quello in cui ci vogliamo impegnare . Questa risposta servirà come guida per organizzare il nostro calendario e la nostra lista di cose da fare.

Il difficile primo passo all'inizio di un progetto

2. Da chi posso imparare?

A volte parlare con qualcuno che ha avuto esperienza in quello che si vuole fare può aiutare a darci una spinta. Può trattarsi di un mentore disposto a dare una mano, così come di qualcuno che si trova sul posto di lavoro, o qualcuno che seguiamo su LinkedIn o qualche altra piattaforma.

Sapere chi potrebbe fungere da ispirazione aiuta a capire come muovere i primi passi: andare in biblioteca, partecipare ad una conferenza o seguire una lezione.

3. Quali sono i le pietre miliari?

Utilizzando un periodo di tempo di tre mesi, è bene impostare le pietre miliari che ci aiuteranno a organizzare le giornate. Ad esempio, per presentare una proposta di libro entro la fine dell’anno, bisogna completare il quadro entro due mesi, chiamare le persone che bisogna intervistare o creare un elenco delle storie specifiche che si vogliono raccontare entro quattro mesi, essere pronti a produrre e spedire la proposta in sei mesi, e così via. L’obiettivo è quello di fare progressi consistenti, identificando un risultato molto specifico da raggiungere nel breve termine. Per questo serve scegliere una serie di piccoli sottoprogetti.

La Redazione