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Attualmente è HR Director di Atos Italia, in precedenza ha lavorato in IBM e in Engineering. Quali sono gli insegnamenti più preziosi appresi durante la sua carriera?
Aver lavorato in grandi aziende è indubbiamente un privilegio e un’opportunità di crescita professionale e personale. Se dovessi sinteticamente indicare gli insegnamenti fondamentali che ho tratto da queste esperienze direi che le esperienze poliedriche in ambienti complessi e modernamente strutturati mi hanno conferito la sensibilità del potersi destreggiare in situazioni molto sfidanti. Inoltre, il relazionarsi costantemente con le persone mi ha fornito enormi opportunità di imparare dalle esperienze altrui.
State portando avanti un piano di hiring molto ambizioso, con particolare attenzione al Sud Italia. Può darci maggiori dettagli?
Sì, già a partire dal 2013 abbiamo aperto un’importante sede a Napoli che ha visto nel corso degli anni una crescita particolarmente significativa, partendo da zero e arrivando agli attuali 400 dipendenti. Poi è stata la volta della nuova sede di Bari, inaugurata poche settimane fa, nel gennaio 2023. E infine abbiamo già annunciato insieme alla Regione Calabria l’apertura di una nuova sede che ci consentirà di essere presenti anche sul territorio calabrese e più specificamente a Cosenza. Ci tengo a sottolineare che l’importanza della nostra presenza nel Sud Italia non si limita ad un tema solamente occupazionale. Abbiamo sviluppato infatti nel corso degli anni un vero e proprio modello di integrazione con i territori in cui siamo presenti, un modello in cui un ruolo fondamentale spetta alle università locali. Ogni qualvolta apriamo una nuova sede ci impegniamo a costruire un rapporto solido con le università di quella città e regione. Creiamo, in collaborazione con gli atenei, Academy e programmi di formazione ad hoc per consentire ai ragazzi e alle ragazze di quel territorio di entrare in Atos con le giuste competenze, in modo da poterli aiutare ad avere un percorso di crescita importante all’interno dell’azienda, coadiuvato da un percorso formativo iniziale. In questo modo ritengo che si rendano più attrattivi questi territori, stimolando le persone a rimanere e crescere professionalmente senza necessariamente dover lasciare la propria regione.

Che valore dà alle soft skill e alle competenze relazionali?
In un mondo del lavoro e delle competenze che viaggia a velocità supersonica, investire sulle capacità trasversali, anche con percorsi di formazione dedicati, non è solo un valore aggiunto ma una prerogativa fondamentale. Oggi non possiamo dire quali saranno le professioni di cui avremo bisogno tra dieci anni, probabilmente faremmo fatica a proiettarci con certezza anche sui prossimi cinque. “Imparare ad imparare” è quindi una opportunità preziosa, da far coltivare sin dalla scuola, e che attiene tipicamente alle soft skill di ciascuno di pensiero laterale, problem solving, intelligenza emotiva e relazionale. Anche in un ambito tecnologico come quello di Atos, dove le competenze tecniche, ingegneristiche e informatiche non possono venire meno, apprezziamo sempre di più la predisposizione dei talenti alla leadership e alla relazione.
Che suggerimento darebbe a un giovane che si approccia a una carriera nelle risorse umane?
Gli suggerirei di non sottovalutare l’impatto del lavoro che svolgerà, che gli richiederà di essere un vero conoscitore del mondo e delle dinamiche più profonde che governano le organizzazioni. Sempre di più le persone guideranno le aziende grazie alle loro competenze e risorse intellettuali, poter incidere efficacemente su queste dinamiche, comprenderne le motivazioni e le aspettative, rappresenta una leva strategica di cui oggi possiamo intravedere solo in parte il potenziale. Ritengo anche che allenare la propria sensibilità per trovare una sintonia con gli interlocutori e creare empatia fra le persone consentirà ai giovani di essere protagonisti della propria crescita personale e professionale raggiungendo così la consapevolezza di poter fornire il proprio contributo anche nei momenti di difficoltà. Sono convinto che chi si appassionerà in ruoli facenti parte del mondo HR non smetterà mai di imparare e sarà in grado di padroneggiare uno degli ambiti più complessi e stimolanti del mondo del lavoro.
Luca Brambilla