L’innovazione in Italia – Intervista a Alessandro Gatti

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La sostenibilità ambientale è un tema che ti è caro, tanto da aver creato il mercato dei caminetti ecologici. Come è nata l’idea e quali sono stati i successi immediati? 

Ho iniziato da subito a fare l’imprenditore, rinunciando ad un eventuale percorso nella finanza dopo l’università. Ho scelto di tornare in Brianza e aprire un negozio di camini e nella mia attività mi sono divertito molto. La successiva creazione è stata un e-commerce che ha avuto subito un discreto successo. Lavorando nel mondo dei camini, ho assistito al cambiamento continuo delle normative e ad un’attenzione maggiore per la qualità dell’aria; quindi, ho pensato ad esporre dei camini che non creassero fumi e non necessitassero di canna fumaria.

All’inizio importavo dalla Francia; poi, considerando i tempi di consegna lunghissimi e la qualità che non ci soddisfaceva più, ho preferito realizzarli in Italia. Nel 2009 è nato, quindi, il marchio Maisonfire. Posso dire che il successo avuto è stato dovuto alla fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto. Negli anni, abbiamo affiancato ai camini a legna i camini elettrici e a bioetanolo, facendo accordi esclusivi con multinazionali irlandesi ed inglesi, realizzati grazie soprattutto al coraggio di prendere la valigetta e partire. Allargando il perimetro, quando è arrivata la tempesta di nuove normative avversa ai camini a legna e alle polveri sottili in molte città, noi ci siamo trovati ad avere il mercato in mano; quindi, adesso abbiamo centinaia di venditori e una catena di distribuzione che tocca tante realtà. È un settore piccolo, ma con grande potenziale di crescita, soprattutto con le nuove costruzioni in classe A, nelle quali accendere un camino a legna significa aprire immediatamente le finestre, le nostre soluzioni senza canna fumaria, invece, in primis decorative, permettono di portare la magia del focolare in qualsiasi ambiente, senza limitazioni tecniche. 

Quali possibilità di arredo ci sono e quali sono le esigenze nell’uso domestico? 

La crescita della domanda dei camini senza canna fumaria ha avuto un’enorme accelerazione durante la pandemia, perché stando in casa le persone hanno sentito maggiormente la necessità di un comfort abitativo. Questo trend continuerà anche in futuro, considerando anche che i giovani sono sempre più soliti ritrovarsi a casa in gruppetti e l’attenzione per le tematiche ambientali, anche in ambito arredo è molto sentita.  

Dal punto di vista dell’arredamento, il camino senza canna fumaria rende le zone giorno bellissime; inoltre, si può installare in qualsiasi posto della casa senza bisogno di permessi; dunque, sono fruibili per i gusti di arredo odierni.  

Intervista a Alessandro Gatti, Founder e CEO di Maisonfire, reale leader di mercato in Italia per i caminetti di design senza canna fumaria.

Quali criteri usi per selezionare startup e aiutarle a crescere? 

Anche se lavoro nel settore del design e del Real Estate, da una decina di anni, a causa della mia curiosità, che mi spinge a voler rimanere sempre aggiornato e informato su nuovi temi, ho iniziato ad aiutare le piccole startup che hanno voglia di crescere. Visto che per età ho un po’ più di seniority rispetto ai tipici founder, le assisto nella strategia e nella parte finanziaria e ciò che mi torna indietro da parte di queste startup è molto di più.  Attraverso di loro, infatti, ho avuto e ho la fortuna di scoprire settori bellissimi. Ad esempio, una delle ultime nelle quali sono entrato, SMACE, lo scorso anno ha intuito che si possano sfruttare gli affitti brevi in una nazione come l’Italia, che è visitata soprattutto nei weekend ed è deserta nei giorni infrasettimanali, e hanno coniato il termine workation. Sostanzialmente, questa startup crea programmi di welfare grazie ai quali le aziende possono comprare pacchetti di soggiorni scontati così da dare la possibilità ai dipendenti di fare smart working in posti turistici, incentivando una miglior qualità lavorativa, oggi più che mai fondamentale.   

Quali obiettivi hai per il futuro nel medio-lungo periodo?  

Ogni dicembre mi guardo allo specchio e giuro a me stesso di non fare aziende nuove, ma ogni anno succede il contrario. Ciò che mi piacerebbe realizzare riguarda un sogno che ho fin da bambino: fare il vino. Vorrei una piccola casa vinicola, così da poter coltivare ancora di più una passione che ho da sempre.  Quest’anno intanto sto dedicando molte risorse ed energie a Rehalta, un developer di edifici residenziali intelligenti, che sviluppa operazioni immobiliari per investitori di alto profilo.   

Che suggerimento daresti ad un giovane che sta per entrare nel mondo del lavoro? 

Ciò che consiglio ad un giovane volenteroso che sta per entrare nel mondo del lavoro è non rinunciare a priori a rimanere in Italia, perché, se vent’anni fa forse non c’era altra soluzione che emigrare, adesso chi se ne andrà sicuramente perderà qualcosa. Dunque, ai giovani dico: fate qualsiasi cosa per arricchire il vostro curriculum; fate esperienze, imparate le lingue; respirate aria nuova; poi tornate in Italia. Il nostro Paese ha davvero le potenzialità per offrire tanto e in diversi settori: turismo, food, biodiversità, tecnologia e digitale. Credo che potremo davvero assistere ad un nuovo Rinascimento, perché quando si tratta di intelligenza, del bello e del buono, l’Italia ha tante carte ancora da giocare e, quindi, può vincere.  

Luca Brambilla