Luca Brambilla, un giovane scienziato umanista. Uno straordinario didatta

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Di seguito un’intervista condotta dal Dott.Edoardo Varini per Varini Publishing al Dott. Luca Brambilla, docente di Soft Skills neuroscientifiche.

Luca Brambilla, un giovane scienziato umanista. Uno straordinario didatta

Ho conosciuto il giovane Luca Brambilla da poco, ma quel poco è stato più che sufficiente per rendermi conto di avere di fronte una mente brillante, attenta e curiosa.

La prima volta che mi parlò delle sue materie di insegnamento, le soft skills neuroscientifiche, devo ammettere che nemmeno sapevo bene che cosa fossero.

Lo so, lo so che non è bello che un editore e commentatore di cose economiche e del mondo del lavoro non sappia che con il termine “soft skills” si intendono le cosiddette “competenze trasversali”, ovverosia quelle capacità che comprendono le qualità personali, l’atteggiamento in ambito lavorativo e le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali. Però, ahimè, è così. E dunque faccio ammenda, e dopo averla fatta chiedo a Luca di dirmi qualcosa in più.

E Luca compassionevole mi risponde: «Vedi, le soft skills ti insegnano, per esempio, a capire se quello che ti stanno dicendo è o non è vero ed in che termini lo è. Se il tuo interlocutore dice una cosa e la sua comunicazione non verbale, cioè corporea, ne dice un’altra, dovremo pur tenerne conto, no?».

Ed in effetti sì, assolutamente sì. Ed in effetti qualcosa di simile la si è sempre fatta. La novità, almeno per un vecchio come me, è stata sapere che queste cose sono state descritte e sono dunque apprendibili in termini assolutamente scientifici. Per l’esattezza, in termini “neuroscientifici”.

Ora, l’importanza delle neuroscienze – perché anche alla disinformazione attempata c’è un limite – mi era assolutamente chiara e del tema già mi ero occupato in passato.

Direi che occorre a questo punto un’ulteriore precisazione, dal momento che “neuroscientifico” è forse un termine troppo vago, includendo tutto ciò che attiene allo studio del sistema nervoso.

Ciò di cui stiamo parlando sono più esattamente le neuroscienze cognitive e comportamentali, che affrontano la questione di come le funzioni psicologiche siano prodotte dai circuiti neurali.

Non è infrequente parlando con Luca sentirsi dire: «Ok, hai ragione, però il cervello funziona così».

L’ultima frase di questo genere che ricordo è: «Il cervello umano reputa più interessante quello che ha scoperto da solo, rispetto a ciò che ascolta in un dialogo top-down».

Non è che ne nasce un dibattito linguistico–psicologico circa il miglior modo di insegnare: se vuoi essere efficace devi far sì che il discente ci arrivi da solo. Punto e basta. È una cosa scientifica.

Ai vecchi come me con studi filosofici alle spalle sovviene subito la maieutica socratiana, ma mentre quella era un’ipotesi filosofica, questa è verità neuroscientifica e dunque incontrovertibile. Capite che la cosa cambia. Che la motivazione nell’apprendere ed impiegare le soft skills insegnate da Luca è molto diversa.

Brambilla ti dà uno strumento progettato appositamente per ottenere sempre la miglior riuscita nelle relazioni interpersonali e dunque anche lavorative. Direi primariamente lavorative avendo ben presente il taglio dei suoi corsi.

Questa breve presentazione per spiegarvi perché ho voluto Luca tra i miei contributor e collaboratori: perché la ragione stessa della mia attività di comunicatore è ravvivare la tradizione umanistica alla luce dei nuovi approdi scientifici.

Secondo me questa è la ricetta non solo del successo personale – parlo di successo anche esistenziale: vogliamo chiamarlo felicità? – bensì anche l’unica possibilità che abbiamo di consegnare ai nostri figli e nipoti un mondo sostenibile ed a misura d’uomo.

Edoardo Varini