Ogni sguardo nasconde una storia: il suo racconto la rivela

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Quando vedo una persona, guardo i suoi occhi e mi chiedo: da dove viene? Qual è la sua storia? Sono occhi tristi o allegri? Che cosa nasconde? È davvero felice oppure dietro quegli occhi felici si nasconde la tristezza? Beh, non succede con tutte le persone che incontro! Tuttavia, negli ultimi anni è successo molto spesso.  

Ho incontrato molte persone che hanno trascorso un periodo difficile della loro vita. Sono stata al carcere di Sondrio, dove ho incontrato quattro detenuti che hanno imparato a realizzare la pasta senza glutine; sono stata in una cooperativa di Cremona dove i ragazzi migranti si occupano di coltivare la terra; a Reggio Emilia ho incontrato alcuni ragazzi disabili che si dedicano all’arte e ancora a Monza ho visitato il villaggio dove soggiornano i malati di Alzheimer. Ho poi incontrato a Milano tante donne con i loro bambini: i più piccoli con un’energia vitale e grandi sorrisi e le mamme con un sorriso velato e, dentro, tanta tristezza. Per non parlare dei ragazzi, minori stranieri, che vedevo spesso soli, pensierosi davanti alla porta della loro comunità con in bocca una sigaretta e, in testa, chissà quanti pensieri.  

Ognuno di noi ha tanti pensieri, tantissimi: basta pensare alle piccole o grandi sfide di tutti i giorni. Il mio pensiero, nell’incontrare quegli occhi, è sempre quello di conoscere che cosa nascondono. Curiosità ma anche voglia di raccontare la loro storia, perché ognuno di noi ha una storia che è bello raccontare.  

Ognuno di noi ha tanti pensieri, tantissimi. Il mio pensiero, nell’incontrare quegli occhi, è sempre quello di conoscere che cosa nascondono.

Certo, raccontare la storia di queste persone non è facile, spesso è difficile anche solo instaurare un dialogo e far loro capire, perché al mondo dovrebbe interessare PROPRIO la loro storia. A volte trovi la porta chiusa, spesso dopo un po’ di convincimento si apre una piccola porticina verso il loro cuore. Quello che è certo è che poi ti chiedono sempre: quando uscirà l’articolo? Dove posso vedere il video? 

Perché? Forse non vedono l’ora di rivedersi, perché hanno compreso che con i loro racconti hanno aperto il cuore e la mente di tante persone.  

Tante persone che sono interessate a queste storie e che possono aiutarli nel realizzare i loro sogni. Se non si raccontano le storie, restano sempre chiuse in un cassetto e nessuno le conosce. Le organizzazioni che si occupano di queste persone fanno davvero un gran lavoro, e senza di loro non sarebbe semplice interfacciarsi con questi utenti. La narrazione è un elemento imprescindibile per raccontare e chiedere: chiedere alle persone un aiuto per poter supportare ancora tanti altri come loro.  

Sono storie di successo. Credo che ognuno di noi abbia ogni giorno il suo piccolo successo: a scuola, in cucina, in famiglia o sul lavoro. Non sono solo storie di dolore, ma storie di persone che possono raccontare molto e aiutare altre persone a farsi aiutare. 

Una storia nasce così, poche domande che lasciano spazio alle parole da poter scrivere nero su bianco. Mi piace soprattutto raccontare le storie di “chi ce l’ha fatta” ovvero storie di riscatto e di nuove vite che sono “nate” dalla tenacia e dalla volontà di non arrendersi mai. Storie di ragazzi, di donne e di uomini. Storie di vissuti e di un passato da dimenticare che però hanno permesso di costruire qualcosa di nuovo.  

Ogni storia è nuova. Ogni sguardo porta con sé una novità che mi riempie il cuore e riempie le pagine di parole e di racconti che guardano al futuro. 

Alessandra Piraino