Dal contatto col cliente all’imprenditorialità – Intervista a Luca Capaccioli

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Partiamo con una breve presentazione della sua azienda e del suo ruolo. 

Sono Co-fondatore e Amministratore Delegato di Integra S.r.l., un’azienda relativamente giovane che è nata 3 anni fa dalla volontà di voler coniugare esperienze imprenditoriali simili. Nasce, dunque, dal core business di SBS Holding S.r.l., gruppo piemontese che si occupa dal 1994 di vendita di componenti elettronici di consumo e per l’industria, e dall’esperienza pluriventennale di mio padre, che da ormai 21 anni è Amministratore Delegato di un’importante azienda del settore, la Murrelektronik S.r.l.  

Integra nasce pertanto dalla volontà di creare in Lombardia un partner strategico per la factory e la building automation, perché sul territorio, al momento, aziende così focalizzate nel settore non ce ne sono.  

Come è avvenuto il suo ingresso in azienda, e qual è il percorso che l’ha portato a ricoprire oggi il ruolo di Amministratore Delegato? 

Ho cominciato a lavorare nel 2015 in Telestar S.r.l., una realtà del gruppo SBS che si occupa di importare dall’estero componenti elettronici sempre nel settore dell’automazione industriale, nel ruolo di tecnico commerciale nella zona di Milano, per poi coprire quasi tutta la Lombardia. 

L’idea di Integra non nasce nel 2018, ma era un progetto che mio padre aveva già in mente da tempo. L’inserimento da parte mia è nato in un’azienda esterna, che mi ha fatto imparare dinamiche aziendali diverse, e avere la possibilità di vendere e distribuire più prodotti nel nostro settore mi ha permesso di ottenere una visione a 360° del mercato.
Quindi il mio percorso di formazione è avvenuto in maniera attiva e pratica, partendo dal contatto con il cliente, fino ad avere invece un ruolo più imprenditoriale, legato alla visione e creazione di un’azienda che potesse creare del valore aggiunto sulla zona.
Sono contento che mio padre non abbia mai forzato la mano e che io sia riuscito a maturare questo processo in maniera del tutto autonoma, il che vuol dire che effettivamente è la mia strada. 

Qual è invece l’andamento del mercato oggigiorno nel suo settore, ci sono delle aspettative? 

Stando all’ultimo periodo della pandemia, ci aspettavamo che il mercato potesse subire una battuta d’arresto, come in tutti i settori. Devo dire invece che abbiamo assistito a un rimbalzo esponenziale. Questo perché, fondamentalmente, il nostro settore in Italia è il secondo mercato in Europa dopo la Germania e, quindi, ha permesso sia di avere una battuta d’arresto del momento, ma ha anche generato un rimbalzo fisiologico, dovuto al fatto che è un settore in continuo sviluppo; godiamo inoltre di molte eccellenze in Italia nei diversi settori della manifattura (packaging, logistica, automotive, machine tools…). Questo ci permette di lavorare con un grado tecnologico molto elevato, trasferendo valore aggiunto al cliente. Allo stesso tempo, il mercato è molto variegato e si sta sempre più evolvendo, trainato dalla quarta rivoluzione industriale (Industry 4.0). 

Intervista a Luca Capaccioli, Amministratore Delegato di Integra, un'azienda nata dalla volontà di coniugare esperienze imprenditoriali simili

A proposito di questi scenari positivi, ci sono degli obiettivi o delle sfide future di Integra? 

In questo momento l’idea principale dell’azienda è quella di trovare altri partner con cui collaborare, per fornire sempre di più al cliente un pacchetto complementare e completo, quindi non solo il singolo prodotto. I sistemi di visione e la realtà aumentata, così come i robot collaborativi e la manutenzione predittiva tramite sistemi di sensoristica avanzata, saranno il futuro del nostro settore. Il primo step, dunque, sarà quello di integrare altri fornitori, per poi formarci, strutturarci tecnicamente all’interno per poter essere sempre di più dei consulenti di vendita che semplici tecnici-commerciali. 

Lo step successivo riguarda la building automation: si tratta di un settore diverso di automazione e riguarda edifici residenziali e commerciali. È un’attività che dovrà essere ancor più approfondita e strutturata, soprattutto in vista del PNRR che porterà investimenti importanti nella transazione ecologica, di cui fa parte anche l’efficientamento energetico degli edifici (domotica e controllo carichi). 

Quali sono i valori scaturiti e la partecipazione al gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda? 

Mi sono iscritto all’associazione due anni e mezzo fa e ho potuto sperimentare con loro due cose importanti. La prima è che è una generazione di un network, quindi è sicuramente un’associazione dove si possono conoscere facilmente persone nuove, colleghi imprenditori, ma anche clienti e nuovi fornitori; la seconda è che, allo stesso tempo, si hanno a disposizione una serie di corsi formativi. È un’attività che svolgo in maniera molto attiva e offre la possibilità di confrontarmi con modelli di business molto differenti. Questo è importante perché mi permette di fare sempre più esperienza e di attingere da modelli differenti al fine di capire come migliorare il nostro. 

Che consigli darebbe a un giovane imprenditore che vuole intraprendere questa carriera? 

Penso che la prima cosa sia avere una passione, che deve essere costantemente stimolata dalla curiosità. Il mio consiglio è quello di riuscire a fare più esperienze diverse e cercare, soprattutto entro i 30 anni, di vedere più cose possibili. Poi ovviamente ci deve essere un’idea che nasce dentro noi stessi e che possa essere messa in pratica. 

L’altro aspetto è quello legato al rischio: senza il rischio non si genera quella tensione che ogni giorno serve per alimentarti e che continua a spronarti per andare avanti meglio di prima. Questi sono i due elementi fondamentali: la passione e il rischio. 

Luca Brambilla