Opportunità e sfide per l’Hotellerie – Intervista a Nicola Ultimo

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Ci parli di Park Hyatt Milano.
Park Hyatt Milano festeggia 20 anni il prossimo ottobre. È una struttura alberghiera importante che dall’inizio ha saputo essere sempre contemporanea, sia sulla scena meneghina che su quella italiana e internazionale, offrendo sempre un servizio di altissima qualità sussurrato e mai imposto.
A conferma di ciò vi è l’ultima ristrutturazione del 2020/2021, che ha portato PHM ad avere 106 Camere di cui 25 Suite. Senza dubbio è stato un investimento economico importante che rispecchia l’intenzione della Proprietà di essere un punto di riferimento dell’hotellerie a Milano.
L’offerta Food & Beverage in Hotel comprende il Ristorante Gastronomico, Pellico 3 Milano – La Cupola Lounge All Day Dining, Cocktail Bar Mio Lab, Room Service 24h e la parte Eventi e Catering.

Quali sfide ha affrontato nel ruolo di Director of Food & Beverage di Park Hyatt Milano?
Le sfide sono sempre tante e in continua evoluzione. Dopo 2 anni di chiusura post-Covid abbiamo interpretato la ristorazione in modo differente rispetto al passato, sempre mantenendo alta l’asticella, ma offrendo proposte e servizi pensati per un ospite che vive la contemporaneità e soprattutto dà valore al proprio tempo.
Abbiamo puntato su uno Chef trentenne, Guido Paternollo, con un background (laurea in Ingegneria) diverso da quello che dettano i canoni classici degli Chef per ridisegnare un offerta food giovane e dinamica ma, nello stesso tempo, impegnativa e rigorosa che possa soddisfare sia l’ospite interno, sia quello locale che quello internazionale.
Aspetto fondamentale nella gestione di tutto ciò è stata la fidelizzazione dei nostri collaboratori, avvenuta grazie alla Direzione Generale e alla Proprietà che li ha supportati pre e post Covid nella fase di chiusura temporanea seguita da riapertura durata 2 anni.
Infine, una delle sfide che credo abbia coinvolto un po’ tutto il settore turistico alberghiero è stata il reintegro post chiusura delle figure professionali mancanti, dall’accoglienza al servizio.

Nicola Ultimo, Director Food & Beverage al Park Hyatt di Milano.

Quali sono i progetti futuri?
Ad oggi, uno dei progetti su cui stiamo lavorando è poter ritornare sul panorama gastronomico italiano con un rating importante. Personalmente ho trascorso 20 anni in questa struttura, costruendo assieme ai miei colleghi del passato e qualcuno del presente un’importante reputazione nel mondo della ristorazione: sono stato Restaurant Manager del due Stelle Michelin Vun con lo Chef Andrea Aprea.
Sicuramente una delle cose che mi piacerebbe fare in un prossimo futuro è dedicarmi a pieno alla formazione, mi piacerebbe poter tramettere tutto quello che ho imparato in quasi 30 anni di carriera nel settore Food & Beverage.

Quali valori attribuisce alla formazione e alle soft skill per la crescita professionale?
La formazione, a mio avviso, è la base dei valori in qualunque ambito lavorativo. È la base della crescita professionale, determina in parte l’andamento economico aziendale, è parte della reputazione di una figura professionale in un contesto aziendale. Senza formazione non si creano stimoli professionali né tantomeno esperienze da poter raccontare ai propri ospiti vissute in prima persona.

Che consiglio darebbe a un giovane che si sta per affacciare al mondo del lavoro?
Il consiglio è quello di credere sempre in se stessi e nelle proprie capacità; a volte non sempre si fanno le giuste scelte soprattutto da giovani. Provare e cercare quello che più ci fa sentire a proprio agio sino a quando non si trova il giusto equilibrio e dimensione. Fondamentali sono il rispetto e l’educazione, il resto si impara.

Luca Brambilla