Passaggio generazionale: istruzioni per l’uso – La parola a Luca Brambilla

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Il 5 Ottobre, presso la bellissima sede della CUOA Business School, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza ha organizzato un incontro dal titolo BACK TO THE FUTURE – Passaggio generazionale: istruzioni per l’uso.

Tra i numerosi relatori di prestigio invitati da Camilla Cielo, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza, è stato chiamato a intervenire anche il prof. Luca Brambilla, Direttore dell’Accademia di Comunicazione Strategica, sul tema “l’importanza delle relazioni nel passaggio generazionale”.

Brambilla è stato intervisto dalla giornalista Anna Iselle. Nel corso del dialogo sono emersi diversi punti di pubblica utilità, primo fra tutti che la dinamica relazionale tra l’imprenditore e la nuova generazione è sia fondamentale che primaria. È fondamentale perché è alle fondamenta della possibilità che questo passaggio avvenga effettivamente, è primaria nel senso che viene prima di qualunque altro passaggio.

Dal punto di vista relazionale, infatti, il dialogo non è nemmeno tra un padre e un figlio – per usare uno stereotipo – ma è un dialogo interiore che lo stesso imprenditore fa tra sé e sé, chiedendosi: «qualcun altro sarà in grado di guidare l’azienda dopo di me?». Se la risposta sarà no, a nulla varranno avvocati, commercialisti, consulenti, poiché questi non saranno interpellati per favorire un change management in cui lo stesso imprenditore non crede. Se, viceversa, la risposta sarà sì, sarà necessario attivare tutti quegli strumenti affinché questo delicato passaggio possa avvenire nel migliore dei modi.

«Ci sono mille modi per sbagliare un passaggio generazionale e ce ne sono ben pochi per effettuarlo in maniera strategica!»

Un secondo aspetto evidenziato nell’intervista riguarda l’identificazione dei pattern positivi e negativi legati ai percorsi di change management e, in particolare, a quelli del passaggio generazionale. Brambilla, scherzando, afferma che «ci sono mille modi per sbagliare un passaggio generazionale e ce ne sono ben pochi per effettuarlo in maniera strategica!». Il tutto ruota attorno a saper riconoscere fin dall’inizio la complessità di questi passaggi, ovvero comprendere – innanzitutto – che non è un’azione ma un processo composto da fasi e sottofasi che parte da una relazione interna con l’imprenditore, che favorisce una dinamica di comunicazione continua e sincera con chi dovrà succedergli e, infine, saper pianificare per tempo tutti gli aspetti organizzativi, giudici ed economici di cui questo processo necessita.

Per quanto riguarda le dinamiche relazionali e i conflitti ad esse legati, Brambilla racconta diversi aneddoti. Tra i più coinvolgenti vi sono due relativi alla figlia di un imprenditore che si è auto finanziata un Master One to One con l’Accademia per poter apprendere in maniera verticale e personale tutti quegli strumenti necessari per guidare l’organizzazione creata dal padre. Alla fine del percorso, la protagonista dell’aneddoto ha dimostrato di poter portare così tanto valore all’azienda di famiglia che il padre glielo ha riconosciuto invitandola, dapprima, nel CDA con il nuovo ruolo di HR Director e, poi, pianificando insieme a lei un percorso di change management teso a trovare un nuovo amministratore delegato.

L’ultima domanda che la giornalista, Anna Iselle, ha rivolto a Brambilla è legata agli strumenti che l’Accademia propone per favorire percorsi di change management in ottica di continuità aziendale. Brambilla ne ha citati tre in particolare:

  1. elemento culturale, ovvero la capacità di raccontare com’è la realtà senza edulcorarla dalle fatiche e sacrifici che occorre fare per simili percorsi;
  2. Master One to One, prodotto di punta dell’Accademia che corrisponde ad un percorso costruito su misura sull’esigenza dei singoli imprenditori, siano essi junior o senior, in modo da formarli sulla Comunicazione Strategica e la Negoziazione;
  3. Approccio che favorisce la co-progettazione, la capacità, cioè, di saper creare di volta in volta le migliori soluzioni sulla base delle singole esigenze che l’imprenditore porta con sé.

«Abbiamo bisogno di imprenditori che abbiano il coraggio di osare e la certezza di raggiunger obiettivi sfidanti pur dentro alla complessità e alle sfide che abbiamo di fronte. In Accademia è pieno di persone che sono liete di affiancarle per raggiungere questi grandi obiettivi!», queste le parole conclusive di Brambilla.

La Redazione