Rivalutare la formazione per migliorare l’apprendimento

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La formazione sul posto di lavoro è sempre un buon investimento. D’altronde, chi non vorrebbe un personale ben addestrato? Quella che è una utilissima risorsa potrebbe però diventare spreco di tempo e denaro se non viene fatta in maniera efficace. Questo perché le abitudini sono difficili da scacciare, e spesso le persone tornano ai loro vecchi comportamenti.

Il problema è che siamo tutti concentrati sull’acquisire conoscenze effettive: quando qualcuno all’interno di un’azienda ha bisogno di migliorare abilità come il saper delegare o il parlare in pubblico, utilizziamo un approccio del tipo “leggi questo libro o segui questa lezione”, per poi scoprire che questo non è un metodo valido per padroneggiare le abilità, e ci dimentichiamo rapidamente quanto appreso.

La differenza tra conoscenza e abilità

Dopo sei giorni la gente ricorda solo il 15% di una conversazione: quando si parla di una lezione o di una docenza di formazione questo dato diventa allarmante. Il modo migliore per imparare deriva dal riconoscere la differenza tra acquisire conoscenze e acquisire abilità. Per capire qual è il miglior metodo di apprendimento, bisogna chiedersi: “Cosa voglio fare diversamente?” È una comprensione di base (conoscenza) o è un nuovo comportamento (abilità)?

Possiamo leggere molto sulla musica e sulla sua storia, ma questo non ci renderà concertisti: per saper suonare bisogna sviluppare un’abilità che richiede pratica e cambiamenti di comportamento su base giornaliera.

Rivalutare la formazione per migliorare l'apprendimento

Come si impara un’abilità

Per imparare un’abilità bisogna, insomma, adottare nuove abitudini e modificare la propria routine. Il segreto è pensare in piccolo: per acquisire un’abilità bisogna porsi dei micro-obiettivi da completare. Sembra controintuitivo, ma per creare un’abitudine positiva, serve concentrarsi su piccoli cambiamenti, qualcosa che non richieda molto tempo, e che quindi sia possibile fare continuativamente. Se si assegna un’abitudine che richiede 30 minuti al giorno di “sforzo”, la gente tenderà naturalmente a rimandare.

Tutte le abitudini comportano l’abbinare un segnale ad un comportamento: quando si presenta una determinata situazione, si risponde con un determinato comportamento. Le abitudini si formano più efficacemente accoppiando ripetutamente lo stesso segnale con lo stesso comportamento attraverso una pratica deliberata. Per esempio se vogliamo imparare a delegare dobbiamo ragionare considerando il nuovo incarico che ci viene assegnato come “il segnale”, a cui deve seguire un determinato comportamento, vale a dire il chiedersi “questo compito è qualcosa che mi compete/che voglio fare?”

Praticare questa associazione consapevole per un paio di mesi porterà il comportamento a diventare automatico perché il cervello ha creato un modello mentale: è così che si costruisce un’abilità. Naturalmente poi una buona abitudine sarà in grado di generare svariate abilità. Infatti con nuove abitudini, i leader sapranno cambiare il modo in cui si vedono, fornendo coaching, dando più feedback, facendo mentoring e motivazione. Le cose cominciano a venire naturalmente perché la persona ha cambiato il modo in cui si vede.

La Redazione