Saper ascoltare rende comunicatori migliori

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Ascoltare non è sempre facile: il più delle volte non abbiamo la giusta predisposizione all’ascolto o finiamo con il trascinare nelle conversazioni che ci coinvolgono i nostri programmi, pensieri e opinioni, cosa che talvolta può essere del tutto controproducente. È frustrante per tutti parlare e avere la sensazione di non essere completamente ascoltati. Solo imparando ad essere bravi ascoltatori si possono costruire relazioni migliori e andare avanti nel mondo degli affari. Ascoltare è utile nella gestione dei conflitti, nell’esprimere rispetto e nell’essere leader migliori.

I buoni ascoltatori usano abilità simili alle tecniche utilizzate nelle arti marziali: un buon artista marziale percepisce le future mosse dei suoi avversari perché è ricettivo e consapevole. La stessa consapevolezza dovrebbe essere propria dei buoni leader, soprattutto perché alla base di carriere di successo si trovano sempre competenze trasversali molto raffinate, e se la comunicazione è una delle soft skills più importanti, l’ascolto ne è il fondamentale contraltare.

Saper ascoltare rende comunicatori migliori

Come diventare, quindi, più capaci di ascoltare gli altri?

Coinvolgimento

Una conversazione efficace non prevede un ascolto passivo, ma deve essere come una partita di ping-pong, in cui la pallina si sposta continuamente da un giocatore all’altro. Ascoltare significa soprattutto reagire.

Risoluzione

Ovvero, trarre da ogni conversazione qualcosa di importante da tenere a mente, avendo soprattutto una chiara visione di quelli che saranno i successivi step riguardo l’oggetto in discussione.

Consapevolezza

Bisogna sentirsi parte attiva della conversazione, e il miglior modo per farlo è sicuramente quello di smettere di guardare il telefono o pensare a cosa bisognerà fare più avanti nella giornata.

Sensi

Per ricordare meglio i punti focali di una conversazione, si può provare a fare uso di tutti i sensi: osservare il linguaggio del corpo, ad esempio, è un aiuto non indifferente alla nostra memoria (ma anche alla decrittazione del vero messaggio che l’interlocutore ci sta mandando).

Nervi

Bisogna tenere a bada il più possibile ogni forma di stress o tensione: possono infatti intralciare la capacità di ascoltare.

Ritmo

Entrare in contatto con il ritmo dell’oratore. Essere fuori sincrono con loro modo di parlare dell’altro può rendere difficile l’ascolto.

Ricezione

Essere disposti a ricevere nuove informazioni. Essere fisicamente presenti non basta: se la nostra mente è chiusa e poco reattiva, non otterremo nulla di buono. Bisogna invece essere pronti a lasciarsi alle spalle preconcetti e pregiudizi.

Comprensione

Bisogna ascoltare con l’intenzione di interpretare ciò che l’altra persona sta dicendo. Bisogna che entrambi gli interlocutori parlino, in senso figurato, la stessa lingua e rovino quindi un terreno comune.

Emozioni

Rispettare l’esistenza delle emozioni e dei loro ruoli negli scambi, facendo in modo che il loro effetto non infici le nostre capacità di attenzione e ascolto.

Costanza

Essere sempre attenti e resistere alla tentazione (seppur allettante) di lasciar vagare la mente. Se il discorso è noioso, o più semplicemente si è troppo stanchi, bisogna comunque sforzarsi di mantenere attiva l’attenzione per la buona riuscita dell’interazione.

Ego

È importantissimo cercare di non far entrare il nostro ego nella conversazione, un vero leader è prima di tutto una persona umile. Inoltre essere meno concentrati su noi stessi ci renderà più flessibili e ricettivi nei riguardi del nostro interlocutore.

Dopotutto, ascoltare è la base per la crescita e il progresso. Lo abbiamo sperimentato tutti fin dai tempi della scuola: non era forse più facile studiare a casa quegli argomenti che avevamo ascoltato attentamente in classe?

La Redazione