Tra mission e purpose – Intervista a Paolo Selva

Cosa rende Boggi una delle realtà più note nel mondo fashion retail?

Quello che rende Boggi Milano una realtà tra le più conosciute al mondo è il saper stare al passo con i tempi e anticipare i bisogni dei nostri clienti. Siamo un’azienda che ha cambiato molto il modo di proporre il prodotto e che si è molto fortemente strutturata grazie anche alla creazione di un’Accademy interna tesa a formare i nostri collaboratori sulle modalità di presentazione del prodotto al cliente. In sintesi gli elementi fondamentali che hanno permesso all’azienda di affermarsi sono innovazione continua e capacità di comunicarla in primis attraverso la nostra forza vendita. Tenendo conto del fatto che il nostro DNA è l’essere un retailer, siamo ancor più attenti ad ascoltare ed anticipare i bisogni del cliente finale.

Ci può raccontare qualcosa in più lato formazione e, quindi, comunicazione one to one e one to many e di come voi customizzate il servizio?

Per customizzare il servizio, poniamo attenzione all’aspetto di previsione attraverso l’attività di ascolto in base a ciò che arriva dalla rete. Vengono utilizzati vari strumenti come il monitoraggio dal punto di vista numerico del venduto, dei trend dietro ai numeri della rete, il networking con le aziende e lo scouting sul mercato. Grazie a questa attività di ascolto, si è visto che oggi i macro-trend sono tre: prioritizzare la sostenibilità ambientale; il cambiamento nel modo di vestirsi dell’uomo, che predilige sempre più un abbigliamento pratico, bello, di qualità e contemporaneo; l’omni-canalità, ovvero presenza del brand in store e online, iniziata già nel 2017-2018.

Rispetto alla formazione, nel 2015 abbiamo deciso di creare la Boggi Milano Accademy, nata per insegnare e trasmettere le tecniche di vendita a tutta la rete partendo da quelle utilizzate dai nostri collaboratori più performanti. Lo scopo dell’Accademy è quello di far passare alla rete vendita il messaggio di vicinanza da parte della Sede Corporate. La formazione è estesa anche ai manager, che, infatti, seguono per esempio dei corsi di public speaking, oltre che di Time Management.

Intervista a Paolo Selva, Corporate CEO Boggi Milano azienda le cui parole chiave sono innovazione continua e capacità di comunicarla.

Qual è nel lungo periodo la vostra mission e la vostra purposeParole chiave da qui al futuro?

È ancora difficile in questo momento indicare delle parole chiave per il futuro, perché stiamo ancora uscendo da due anni difficili. Durante il periodo della pandemia abbiamo lavorato sull’ottimizzazione delle strutture e dei processi, che hanno portato ad una calendarizzazione delle review, maggiore produzione di reportistica e riduzione della distanza tra management e rete. 

La mission è: portare l’immagine dell’uomo e l’italianità nel mondo con la specificità del modo di vestire milanese. Mi spiego: a noi piace questo look, ci immedesimiamo, lo sentiamo nostro e vogliamo farlo conoscere nel mondo. In questo periodo attuale stiamo consolidando la rete, quindi nel 2020 siamo riusciti ad aprire 10 negozi e ci siamo espansi ulteriormente nel mercato digitale. Oggi pensiamo di essere sufficientemente bravi da poterci proporre anche in ambienti che prima non consideravamo. L’obiettivo del futuro è espandere il brand il più possibile, sia tramite aperture fisiche mirate sia aumentando la nostra presenza online.

Come si fa a rimanere ai vertici di una grande azienda molto competitiva e continuare a fare strategia nel futuro dopo tanti anni che si è dentro ad un’azienda?

Nel mio caso specifico, il segreto è stato ed è divertirsi. Ci sono stati dei momenti assolutamente neri, ovviamente; però, durante gli anni sono stato sempre coinvolto emozionalmente e ho sempre trovato il mio lavoro estremamente challenging. Ho trovato nell’azienda dei valori in cui mi sono rispecchiato fin da subito; ho sempre avuto nuovo stimoli che, insieme alla continua evoluzione e trasformazione dell’azienda, hanno fatto sì che nel mio lavoro non ci fosse ripetitività. La cultura aziendale, dopo tanti anni, la sento mia; questo vuol dire che posso lasciare delle forti impronte con una challenge continua. Anche il covid è stato un’occasione di crescita. 

Quali consigli darebbe ai giovani neolaureati che entrano nel mondo del lavoro?

Al di là del titolo e della professione che si va a svolgere, dico ai giovani di tenere a mente che i due elementi fondamentali nel mondo del lavoro sono grande dedizione e grande umiltà in quanto c’è sempre da imparare da tutti, indipendentemente da dove siano e da dove siamo noi nella catena gerarchica. Essere umile permette di lavorare meglio in team, che è il modo migliore per vincere, poiché da soli si può arrivare fino ad un certo punto. Per avere successo bisogna studiare, studiare, studiare, senza smettere mai e con grande curiosità.

Luca Brambilla