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4 dicembre 2014.
Tutto parte e sulle pagine di ‘Branding Piacenza’ create sui social media si legge: «Gli 8 elementi identitari che parleranno di Piacenza & Territorio saranno: un Oggetto; un Materiale; un Profumo; un Gesto; una Musica; una Formula; una Immagine; una Parola».
Ci si arriverà molto gradualmente, grazie al feeding gestito da 3 progettiste selezionate fra giovani laureati/andi di diverse discipline. Ed è così che si ritrovano a lavorare insieme una economista, una designer, un’agronoma. Più un architetto, arrivato in seguito.
Si mischiano saperi e approcci differenti ai temi.
E le progettiste piacentine si impegnano subito, prima imparando i fondamenti del pensiero progettuale e poi postando sui social i messaggi predisposti, sollecitando vari gruppi di discussione a entrare nelle pagine dedicate, contattando enti pubblici, associazioni, scuole, Università, enti pubblici e privati. Fanno buzz e inventano, fino a sopravanzare le meccaniche del progetto e a sollecitarne gli adattamenti.
Perché Design Thinking è ascolto, empatia, prototipazione continua, scambio di ruoli, corresponsabilità.
Fra gennaio e febbraio 2015 nascono così giochi percettivi, contest fotografici, messaggi augurali per cioccolatini in piacentino, elenchi di ricette e … registrazioni di voto!
Anche chi scrive incrementa il suo impegno e all’ideazione e regia affianca la partecipazione alle feste di piazza – a Ponte dell’Olio, a Borgonovo, a Carpaneto – dove emerge la calda accoglienza delle persone, riunite dai loro sindaci o assessori, negli spazi più rappresentativi delle loro cittadine.
Accolgono e condividono un percorso partecipativo che viene registrato e filmato nelle sue fasi, per poterne portare il racconto nel padiglione piacentino di Milano EXPO 2015.
È un crescendo rossiniano… I filmati si sommano, le testimonianze crescono, le proposte intorno a Oggetti, Materiali, Gesti, Musiche, Parole, Immagini, Formule e Profumi si moltiplicano e, mentre cresce la percezione dell’importanza di ‘esserci’ all’EXPO 2015, si rimane meravigliati dalla sorpresa che anima molti partecipanti: “Ma davvero noi saremo presenti, di persona o per immagini, all’esposizione universale? E davvero il nostro capoluogo ci invita a portare la nostra banda musicale, i gruppi teatrali, le nostre majorettes, le nostre specialità eno-gastronomiche ad una grande festa propiziatoria, poco prima della Grande Fiera?”.
Davide Corno
FONTI