Cultura e Intrattenimento- Intervista ad Armando Fumagalli

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È professore universitario e consulente di film e serie televisive, ci racconti della sua carriera.

Ho iniziato un percorso accademico abbastanza “normale”. Dopo la laurea in filosofia in Università Cattolica con il prof. Gianfranco Bettetini, una specializzazione triennale in scienze dello spettacolo e un dottorato quadriennale  in Scienze linguistiche, filologiche e letterarie, sempre presso la Cattolica, stavo svolgendo i primi anni di insegnamento quando l’incontro con Ettore Bernabei, che nel 1992 aveva fondato la Lux vide, e con Luca Manzi, un mio giovane amico, che aveva studiato in Cattolica e che era diventato, giovanissimo, il responsabile dell’area sceneggiature della Lux vide, fece sì che iniziassi nel 1999 a collaborare formalmente con loro, come consulente per lo sviluppo dei progetti. Contemporaneamente, insieme a Luca Manzi abbiamo progettato il primo corso di sceneggiatura, della durata di alcuni mesi, che ebbe luogo nel 2000 in Cattolica, e che sarebbe diventato di lì a pochissimo un Master Universitario, che è quello che ancora oggi dirigo.

Quali sono gli obiettivi del Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui è Direttore?

Gli obiettivi sono formare persone che sappiano avere a che fare in modo competente e realistico, con le storie per lo schermo (quindi per cinema e TV), ma anche più in generale per le storie per il grande pubblico che sono su ogni mezzo e in ogni linguaggio (quindi anche fumetti, videogiochi, romanzi). Sia detto en passant, fra i nostri diplomati non ci sono solo autori di serie televisive di grandissimo successo come Doc, Blanca, Che Dio ci aiuti, Don Matteo, La strada di casa, ecc. ma anche non pochi autori di romanzi: il più famoso è Alessandro D’Avenia, ma nomi più giovani come Valentina Sagnibene, Saschia Masini, Valentina Cambi, stanno crescendo benissimo.  La nostra idea, per il Master, è trovare persone con una cultura umanistica forte, che abbiano letto molto, e con una attitudine aperta e collaborativa, e formarli nelle tecniche che la grande tradizione narrativa occidentale (specialmente, dal punto di vista industriale, quella nordamericana, che ha capacità di conquistare il pubblico di tutto il mondo), ha sviluppato nel corso dei decenni. La gente che non conosce il cinema e la TV pensa che tutto sia dovuto ai registi, ma in realtà moltissimo si deve agli sceneggiatori, e a quelle figure meno note, che vengono chiamate in modi diversi a seconda dei Paesi e delle aziende: story editor, produttori creativi, responsabili di sviluppo, script doctors, producers, ecc. Cioè persone, che a volte senza firmare come sceneggiatori e senza neanche essere registi, guidano un progetto di film o di serie Tv dall’inizio alla fine, interfacciandosi via via con i commissioners, i registi, gli sceneggiatori, gli attori, ecc.  Di queste persone ne abbiamo formate molte, e molte oggi hanno un ruolo cruciale nell’audiovisivo italiano.

Milano Pitch è un appuntamento annuale dedicato ai giovani talenti, all’industria culturale e all’intrattenimento. Ci dica di più di questo progetto.

Il progetto, giunto ormai alla quinta edizione in ottobre 2023, nasce dalla constatazione che i giovani autori milanesi e lombardi, essendo la stragrande maggioranza della produzione audiovisiva a Roma, hanno maggiori difficoltà a presentare i loro progetti alle case di produzione. Per questo abbiamo deciso, insieme alla Scuola Civica Luchino Visconti e con il supporto di Fondazione Cariplo, di creare un appuntamento annuale che permettesse a questi giovani autori di presentare le loro idee di film e serie Tv (dopo un bando aperto, ovviamente, e la conseguente selezione dei migliori) a case di produzione convocate a Milano per l’occasione. Ma abbiamo deciso di unire anche nella stessa giornata la presentazione di progetti di romanzi, in modo da creare anche un’occasione –e questo aspetto è molto apprezzato- di incontro e networking fra mondo dell’editoria, primariamente milanese, e mondo dell’audiovisivo, primariamente romano.  Abbiamo avuto grande soddisfazione perché hanno partecipato quasi tutte le più importanti aziende di entrambi i settori, e molti progetti selezionati per il Milano Pitch hanno poi visto la luce. Ci sono tutte le informazioni sul sito www.milanopitch.it

Armando Fumagalli, professore di filosofia e teoria dei linguaggi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Quanto sono importanti la formazione continua e le soft skill per la crescita professionale?

Fondamentali entrambe. In tutti i lavori, ma in particolare nei settori di cui mi occupo. Anche il lavoro dello sceneggiatore puro è fatto tantissimo di collaborazione, incontri, flessibilità, lavoro in team… e occorre essere sempre sul pezzo, sempre aggiornati.

Che consiglio darebbe a un giovane che si sta per affacciare al mondo del lavoro?

Rispondo in concreto per il lavoro nel settore di cui mi occupo, la produzione di cinema e Tv. Anzitutto formarsi nel modo migliore possibile. Veniamo da una cultura che pensa che il cinema o la Tv siano fatti solo di un intangibile “talento”: la formazione invece conta moltissimo. E va fatta formazione di alta qualità, nei posti migliori (che non sono necessariamente i più famosi, né quelli in cui si spende di più). Poi ovviamente conoscere benissimo l’inglese, che è fondamentale e lo sarà sempre di più. Leggere tanto, informarsi con profondità su quello che succede nel mondo: sono sconvolto da quanto poco i ragazzi di oggi leggano i giornali e abbiano poca percezione del mondo nella sua globalità.  Per cinema e TV allargare il proprio campo non solo ai propri gusti, ma anche a film e serie che non sono necessariamente il nostro pane, ma che hanno successo di pubblico (che è molto diverso da quanto ne parlano i giornali): è sempre interessante domandarsi perché e quali note sanno toccare nel cuore degli spettatori.

Luca Brambilla