Diminuire le responsabilità migliora la carriera

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Essere responsabili significa che le persone che ci circondano possono fare affidamento sulla nostra abilità di fare determinate cose. Tuttavia, essere responsabile può, talvolta, ritorcersi contro di noi: significa avere molte cose che drenano la nostra attenzione, disperdendo, inevitabilmente, le nostre energie e impedendoci di concentrarci su compiti che sono critici.

È facile cadere nella trappola della responsabilità. Assumere molte responsabilità è anche un segno di iniziativa, e questo è considerato positivamente in ambito lavorativo. Può essere imbarazzante dire “no” e più facile dire “sì” dal momento che essere responsabili ci fa sentire importanti.

Paradossalmente però, ridimensionare questa tendenza e avere meno responsabilità fornirà benefici che ci renderanno più efficaci e produttivi.

Ecco come ridurre le proprie responsabilità

1. Delegare

Le persone che amano ruoli di responsabilità hanno problemi a delegare. Delegare significa perdere il controllo. Ma assumersi meno responsabilità significa fare affidamento sullo staff e sui colleghi per fare le cose e creare una situazione win / win.

Le persone non possono imparare e crescere se non hanno il permesso di provare cose nuove e talvolta fallire in attività che non sono mission-critical. Riconoscere il trade-off naturale: ciò significa che le cose non saranno fatte secondo i nostri standard ogni volta. Ma finché sono fatti abbastanza bene, è ok.

2. Mettere a fuoco le priorità

A volte serve fare un passo indietro, facendo un bilancio e identificando le proprie priorità. Molti di noi finiscono con il vivere freneticamente perché non riescono a prendersi il tempo di analizzare come stanno spendendo il loro tempo. Fermarsi diventa quindi molto importante perché consente di vedere dove è meglio spendere le proprie energie e dove si può ottenere il massimo ritorno per il proprio tempo.

Una volta identificato dove si sta spendendo il proprio tempo, è bene confrontalo con gli obiettivi e le priorità che ci siamo dati. Non c’è un modo giusto o sbagliato di trascorrere il tempo, ma c’è un modo giusto o sbagliato rispetto a ciò che affermiamo di voler fare. Se c’è una discrepanza tra il tempo e gli obiettivi, bisogna determinare perché.

3. Procrastinare strategicamente

Ci sono dei limiti alla nostra capacità di concentrarci su un determinato compito. Potresti voler lavorare per 12 ore ininterrotte, ma la tua concentrazione inevitabilmente diminuirà e non sarai efficace.

Invece di sprecare ore di lavoro in cui non si è al massimo della concentrazione navigando su internet o chiacchierando con i colleghi, è meglio decidere di procrastinare strategicamente svolgendo un’altra attività che non è obbligatoria e ad alta priorità.

È meno divertente svolgere un compito che è imminente. Capita di sentirsi più creativi e di voler sperimentare liberamente su un progetto che non è previsto per diverse settimane o mesi.

La Redazione