La disobbedienza di Igor Sibaldi

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Come reagiamo di fronte a fenomeni incontrollabili?

Come comportarsi davanti a fenomeni “irrazionali”, inspiegabili, non causali, quando il nostro apparato intellettuale e affettivo li recepisce come ingiusti?

È il caso dei terremoti, degli tsunami, delle trombe d’aria, o in generale di tutti quegli eventi che ci colpiscono, anche emotivamente, senza motivo.

Gli uomini, di fronte ai grandi fenomeni naturali, si accorgono di essere diversi da essi, e non perché stiano sbagliando qualcosa, ma perché hanno ideali di giustizia, di equilibrio e benessere che questi non hanno.

La disobbedienza di Igor Sibaldi

Igor Sibaldi evidenzia come davanti a questi fenomeni è impossibile trovare risposta ai due modi di dire “perché” in spagnolo: porquè (per quale causa), e para què (a che scopo).

L’essere umano ha l’esigenza di trovare risposte, che lo soddisfino, a queste due domande, se pensiamo che un disastro naturale sia ingiusto, sentiamo un dovere critico in noi, un senso di non rassegnazione, che il Dott. Sibaldi denomina “disobbedienza“. Quando l’intero universo va in un modo, mi rifiuto di fare lo stesso, non mi rassegno, mi rifiuto di dire “è andata così, devo stare zitto e sopportare”.

A noi uomini serve trovare un senso, abbiamo bisogno di sapere che il mondo ha un senso.

E per trovare questa logica non possiamo arrenderci, se la natura sembra non lasciare scampo, gli uomini possono accorgersi di essere, a volte, migliore di essa, possono reagire alla sua ingiustizia e accorgersi di essere in un mondo inferiore al proprio ideale di giustizia e di equilibrio.

La Redazione