LA LEADERSHIP IN UN’ERA DI CAMBIAMENTO

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Leader che blocca il domino per far sì che non cadano altri legni.

Negli ultimi anni, la crisi climatica, le emergenze sanitarie globali e i rapidi cambiamenti socio-economici stanno rivoluzionando le esigenze fondamentali delle persone e delle organizzazioni.

Secondo i ricercatori di McKinsey & Company[1], un nuovo approccio alla gestione aziendale sta guadagnando terreno. Questo nuovo approccio si concentra sull’aumentare la motivazione, l‘engagement e il coinvolgimento delle persone sul posto di lavoro.

La transizione a modelli organizzativi che favoriscono la retention dei talenti e la sopravvivenza in un mercato sempre più instabile e competitivo richiede un’attitudine e uno stile di leadership adeguati.

Vince Lombardi, leggenda del football americano, affermava che “I leader non nascono, si forgiano. Si costruiscono con grande fatica, che è il prezzo che tutti noi dobbiamo pagare per raggiungere qualsiasi obiettivo che valga la pena“. Questa citazione riflette perfettamente l’idea che diventare un leader non è un processo naturale, ma richiede una responsabilità costante e dedizione.

Cosa rende un leader strategico nel mondo del lavoro moderno? Secondo il libro “Dal Talento al successo” di Luca Brambilla edito da ACS Editore, ci sono alcune caratteristiche che un leader dovrebbe possedere.

La prima caratteristica menzionata è il desiderio. Un leader deve desiderare sinceramente di essere un esempio per gli altri e di portare i membri del team verso uno stato di coscienza e benessere sempre maggiore, che da soli non potrebbero raggiungere. Al desiderio si unisce la decisione, poiché non basta desiderare il potere e l’autorità, bisogna essere pronti a sostenere le responsabilità che accompagnano il ruolo di leader.

La determinazione e la disciplina sono caratteristiche fondamentali. Un leader deve rimanere fedele alle proprie decisioni e ai propri valori anche quando la strada è difficile, ma deve anche portare a termine gli impegni presi con devozione e rispetto della propria coscienza. Il tutto accompagnato da un profondo senso di umiltà, poiché un vero leader è sempre disposto ad apprendere dagli altri.

Inoltre, è essenziale sottolineare che lo studio e la formazione sono imprescindibili per chi ambisce a un ruolo guida: indipendentemente dalla fase della vita in cui ci si trovi, dedicarsi allo studio, all’informazione e alla documentazione è essenziale per mantenere una mentalità aperta, specialmente di fronte al cambiamento. Infine, è cruciale mettere in pratica ciò che si è appreso sul campo: bisogna sempre dimostrare le proprie abilità di guida nella vita di tutti i giorni.

Ma è davvero sufficiente? La formazione di un leader richiede un impegno nel tempo, un’espansione costante della propria consapevolezza e coscienza, nonché un atteggiamento responsabile nei confronti degli altri. Tuttavia, deve anche riconoscere e dare spazio alle speranze e alle paure dei membri del suo team, perché solo così può creare un ambiente inclusivo e motivante.

In conclusione, possiamo dire che il compito di un leader non è solo quello di spiegare come “far bene le cose”, ma principalmente di ispirare e motivare le persone intorno a sé per far si che siano felici e serene nel farle.

Sarah Pizzo


[1] www.mckinsey.com/capabilities/people-and-organizational-performance/our-insights/new-leadership-for-a-new-era-of-thriving-organizations