Non accontentarti dell’orizzonte, cerca l’infinito – Intervista a Barbara Marà

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In questa intervista, Barbara Marà, tecnico-amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, oltre a raccontare il suo percorso professionale, descrive la sua idea di empowerment dando preziosi consigli per il raggiungimento dei propri obiettivi.

Attualmente lavora presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca come tecnico-amministrativo nell’area Public Engagement e Valutazione Terza Missione. Quali sono stati gli step principali della sua carriera?

Innanzitutto, grazie per questa splendida opportunità. Il mio percorso lavorativo è iniziato con un corso regionale per operatore estero e da lì sono arrivata a ricoprire il ruolo di export manager nell’ambito della moda, avendo così la possibilità di parlare diverse lingue, mettermi a confronto e conoscere molte persone. Da tutto questo ho imparato che nessuna opportunità si presenta mai per caso.

Qual è stato il punto di svolta?

Un annuncio del Corriere della Sera e da lì è iniziata la mia avventura verso il “nord”: prima il mantovano e poi finalmente Milano. Da sempre per me questa città rappresentava un punto di arrivo. Oggi per me è un grande punto di partenza. Il cambiamento va accolto, va capito e non bisogna averne paura e quando un percorso finisce, bisogna avere il coraggio di andare avanti. L’opportunità del cambiamento è arrivata con l’Università Bicocca, dove mi occupo di public engagement.

Nel 2014 ha lanciato il blog “LeadingMyself“: cos’era e cosa raccontava?

A Milano ho frequentato tante associazioni nazionali ed internazionali, dove ho costruito una rete importante e conosciuto donne meravigliose ma sentivo che non era giusto identificare l’empowerment solo con donne manageriali. Per questo ho dato vita ad un blog: “LeadingMyself” per dare voce alla eccezionale normalità di chi ha voglia di mettersi in gioco davvero. È questo per me il vero empowerment. Un blog che mi ha dato tanto, dove ho conosciuto storie bellissime anche attraverso la creazione di eventi che permettesse di far conoscere dal vivo queste persone. Questa esperienza si è conclusa ma continua grazie al mio ruolo di Vice Presidente del CUG – Comitato Unico di Garanzia – dell’Università Bicocca.

Start up Italia mi annovera tra le Unstoppable Women che stanno cercando di cambiare l’Italia e questo mi rende davvero orgogliosa.

Barbara Marà, Tecnico-amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Che rapporto vede tra l’empowerment femminile e la formazione continua?

Credo fortemente nell’importanza della formazione, considerando anche il contesto in cui lavoro. Tuttavia, mi dispiace constatare che, nonostante la moltitudine di eventi a Milano e le iniziative di mentoring, molte giovani ragazze sembrano non credere abbastanza in sé stesse. Porto l’esempio di ciò che osservo durante i colloqui: mentre le ragazze tendono ad essere più umili, gli uomini esagerano, presentandosi come esperti anche se non lo sono e questo li rende più credibili.

Attraverso quali strumenti si può sviluppare secondo lei?

Personalmente, credo molto nell’efficacia degli esempi: trovare persone ispiratrici che sappiano comunicare e coinvolgere.Non parlo di esempi impossibili, ma di esempi come quelli che promuovevo con “LeadingMyself“, ovvero l’eccezionale normalità. Durante un evento, ho portato Jessica Gregorio, una ragazza che ha creato il proprio brand per mostrare come la determinazione possa portare al successo, nonostante le critiche. La sua storia ha ispirato molte ragazze e dimostra che, con impegno, si possono superare gli ostacoli.

È un atto davvero di “normalità eccezionale” per rimanere in tema. Oltre a questo, cosa suggerirebbe alle giovani donne, di oggi e di domani, affinché costruiscano una carriera di successo?

La mia raccomandazione per le giovani ragazze è incapsulata in questa frase: “non accontentatevi dell’orizzonte, cercate l’infinito“. Non credo nel concetto di femminile o maschile, ma nel merito. Non mi importa il nome o il genere, mi interessa solo che una persona sappia fare ciò che deve fare. Questo è ciò che consiglio alle giovani donne: non abbiate paura di provare, buttatevi e andate avanti, senza porvi limiti.

Vorrei anche che arrivasse loro questo messaggio: “diventate il meglio che potete essere; credete in voi stesse al 100%, perché siete il vostro marchio personale. Dovete promuoverlo al meglio senza mai sminuire ciò che siete”. Questo è anche ciò che mi ripeto ogni giorno.

Ci dia una spinta finale.

Ricordarsi di non accettare compromessi che non soddisfino e avere il coraggio di cambiare strada quando si capisce che non è più la propria, perché vuol dire che si è destinato ad altro.

Infine, vorrei sottolineare l’importanza di saper fare squadra. Nessuno può raggiungere l’infinito da solo; è fondamentale avere al proprio fianco persone che condividono la stessa determinazione e visione. Lavorare insieme, sostenersi reciprocamente e valorizzare le diversità è ciò che rende possibile superare ogni ostacolo e raggiungere i traguardi più ambiziosi.

Giorgia Raguzzi