Colloquio di lavoro – Come mettere il candidato a proprio agio

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In questo articolo ho parlato del perché sia importante durante i colloqui di lavoro mettere il candidato a proprio agio. 
Oggi vorrei invece riportare l’attenzione del lettore sul come generare questa condizione. 

Alcuni accorgimenti utili per mettere il candidato in uno stato mentale sereno e confortevole e generare una candidate experience piacevole.

Ecco, dunque, alcuni accorgimenti utili per mettere il candidato in uno stato mentale sereno e confortevole: 

  • Evitare l’attesa: molte aziende scelgono volontariamente di iniziare il colloquio con qualche minuto di ritardo per sfruttare l’attesa come tecnica per mettere il candidato sotto pressione.
    Al contrario è consigliabile iniziare il colloquio puntuali, non solo per non generare stress nell’intervistato, ma anche per una semplice questione di rispetto. 
  • Accoglienza: è importante dedicare particolare attenzione alle modalità di accoglienza del candidato.
    È bene che l’ospite sia accolto da un membro del team HR o comunque dalla persona che lo ha contattato. 
    Una volta che il candidato è stato accompagnato al luogo dell’incontro, se all’interno della stanza sono presenti altri partecipanti è buona educazione che questi si alzino per stringergli la mano. 
    Dopo averlo accolto, si consiglia di intrattenere una breve conversazione informale per entrare in confidenza e permettergli di rilassarsi, facendolo accomodare con educazione prima di chiudere la porta.
    Se invece la chiusura della porta fosse la prima operazione compiuta dopo l’ingresso, il candidato proverebbe un senso di “ingabbiamento”. 
  • Tavolo: la tipologia del tavolo e la distribuzione dei partecipanti sono elementi funzionali che non devono essere lasciati al caso. 
    La soluzione ideale consiste nell’anteporre tra candidato e recruiter un tavolino basso trasparente, in modo da creare una barriera non eccessivamente alta, così da diminuire la distanza psicologica tra gli interlocutori.
    Inoltre, un tavolino di questo genere consente all’HR di osservare i segnali del corpo provenienti dalle gambe, che sono la parte del corpo che meglio trasmette il nostro stato d’animo. 
    Quando il colloquio è presieduto da più persone una buona soluzione è rappresentata da un tavolo rotondo, perché non crea disuguaglianza tra i partecipanti.
    Se invece si dispone solo di un tavolo rettangolare si consiglia di far sedere il candidato a capotavola, così che si senta il protagonista e sia inconsciamente portato a parlare di più. 
  • Acqua: è bene che tutti i partecipanti, candidato compreso, abbiano dell’acqua a disposizione.
    Oltre a rappresentare un gesto di cortesia, idratarsi è un’ottima abitudine per mantenersi vigili e pronti. 
  • Colori caldi: se si ha la possibilità di scegliere l’arredamento della stanza del colloquio si consiglia di prediligere l’uso dei colori caldi, che trasmettono serenità e rendono l’ambiente accogliente. 
  • Psicografia: la psicografia è la disciplina che si occupa di indagare lo studio degli spazi e di come essi influenzino i comportamenti messi in atto entro i loro confini. 
    Nella distribuzione dell’arredo dell’ufficio in cui avverrà il colloquio si consiglia di non far sedere mai il candidato con la porta alle spalle, perché l’impossibilità di vedere la via di fuga potrebbe genare ansia e stress.
    Al contrario, la porta deve essere laterale e visibile a tutti i partecipanti.  

L’insieme di questi elementi contribuirà a generare una candidate experience piacevole che, indipendentemente dall’esito del colloquio, lascerà nella persona intervistata un ricordo positivo dell’azienda. 

Greta Mezzetti