La salute vien pulendo: decluttering seconda parte

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Nell’articolo precedente mi sono soffermata sulla prima fase di quella pratica chiamata decluttering che consiste nell’agire in modo concreto sul nostro ambiente privato o di lavoro per alleggerirlo di tutto il sovrappiù, frutto di mesi e anni di accumulo.

Il decluttering offre importanti risvolti in termini di benessere, di igiene, di chiarezza mentale. Si compone di tre parti:

  • Eliminazione
  • Pulizia
  • Riordino

In questo articolo tratterò di tutto ciò che afferisce alla pulizia.

Secondo atto: pulire

Sono ormai pochi coloro che non hanno mai preso secchio e straccio per lavare il pavimento o dare una passata veloce alla cucina: la vita contemporanea ci impone di darci da fare in ogni ambito e le pulizie non fanno certo eccezione. Ciò che invece sfugge ancora a molti è che purtroppo l’inquinamento all’interno degli spazi chiusi supera di ben cinque volte quello dell’ambiente esterno (dati OMS). Il motivo? I detersivi! Sembra un controsenso, eppure sono proprio le molecole volatili di ammoniaca, candeggina, spray e smacchiatori a restare impregnati su tessuti, stoviglie e mobili. Dato che il decluttering prevede di pulire, ecco come fare!

La casa è di chi la pulisce

Se a casa possiamo scegliere prodotti ecosostenibili, negli uffici le pulizie sono affidate a imprese specializzate. Anche in questo caso, però, possiamo contribuire con qualche piccolo accorgimento, a maggior ragione se siamo i proprietari di studi o piccole realtà imprenditoriali. Aerare i locali almeno due volte lungo la giornata è il suggerimento che spesso si dimentica, specialmente in inverno, ma che è capace di creare modifiche importanti sulla qualità dell’aria e sull’umore. Pulire il piano della scrivania con un piccolo spray di acqua, poco alcool e qualche goccia di olio essenziale di tea-tree è una buona regola prima di aprire i contenitori del pranzo. Sembra un gesto minimo, ma è stato dimostrato che l’atto del pulire è un reset, un riordino che avviene tanto all’esterno quanto all’interno di noi stessi ed è capace di migliorare la relazione con l’ambiente. La dedizione al luogo di lavoro è un gesto di cura prima di tutto verso di noi.

Anche il naso vuole la sua parte…

Per dare energia e concentrazione, oltre che per pulire l’aria, sono efficaci gli oli essenziali in diffusione. Gli oli essenziali sono il sistema immunitario delle piante e hanno capacità antibatteriche e ossigenanti. È bene sceglierli puri, di ottima qualità e usarli con parsimonia. Gli oli essenziali più indicati sono quelli balsamici e speziati nella stagione fredda – come eucalipto, timo, cannella e cassia – e quelli agrumati nella stagione calda. Una combinazione di limone e menta piperita tiene svegli e concentrati quando si hanno cali energetici o sonnolenza. Una goccia di ciascun olio ai lati della mascherina contribuisce a far inspirare aria migliore. Se non è possibile tenere sulla scrivania un piccolo diffusore elettrico o passivo (in ceramica o pietra lavica), perché magari non è gradito da tutti i colleghi che condividono gli open-space, si può tenere il flaconcino della nostra essenza preferita da massaggiare sui polsi o sulle tempie per un sollievo immediato. Questi stessi oli sono ideali per igienizzare le mani, dopo essere stati alla toilette.

… per non parlare dell’occhio

Per chi non è avvezzo ai profumi, ma predilige un senso di ordine visivo, la buona soluzione potrebbe essere quella di tenere nella stanza una piccola pianta con capacità di purificazione dell’aria. In base alle dimensioni a disposizione e ai gusti personali si può spaziare dal comunissimo pothos alla più rigogliosa dracena, dalla sansevieria che richiede poche cure all’aloe, fino alla dieffenbachia che non ha bisogno di sole diretto. Per chi ha spazio e vuole esemplari di rappresentanza vanno bene anthurium, ficus e spatifillo. Senza dimenticare l’edera. Le piante qui elencate possono rimuovere dall’ambiente notevoli quantità di formaldeide, acetone e ammoniaca. Un paio di piante possono già purificare una stanza di 20 mq con miglioramenti per allergie, dermatiti, secchezza degli occhi e asma. L’unica regola è quella di dare alla nostra pianta acqua e luce a sufficienza, in base alle caratteristiche di ciascuna.

Svuotare borse e cartelle

Marie Kondo, esperta di pulizie consapevoli e autrice del best-seller “Il magico potere del riordino”, dà un consiglio che ho messo in pratica, pensando di andare incontro a una complicazione che invece si è rivelata una semplificazione sorprendente. Ogni sera rientrando a casa svuoto completamente la cartella d’ufficio, la borsetta oppure lo zaino. Con quali vantaggi? È probabile che il fazzoletto da buttare, il biglietto dell’autobus, il resto in monete o i fogli spiegazzati della riunione riemergano dal fondo della borsa. Buttando via ogni giorno e scuotendo da briciole e polvere si mette un punto fermo alla giornata di lavoro, in modo che si apra uno spazio privato pulito e solo nostro da godere con il meritato relax.

Cecilia M. Voi