Le piccole abitudini nocive per la carriera

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Ci sono alcune piccole abitudini che possono rendere più difficile la strada per una carriera brillante e di successo.

Quando ci rendiamo conto di esibire uno di questi comportamenti, è bene fare un passo indietro e valutare l’influenza che tale comportamento può avere sulla carriera nel lungo periodo, anche se, ad un primo impatto, una certa azione può sembrare innocua.

Ma quali sono queste cattive abitudini?

1. Ossessione per la produttività

La produttività è importante. In un mondo di liste infinite di cose da fare, lavorare di più non basta, serve trovare un modo per essere efficiente e lavorare in modo più intelligente. Bisogna tenere però a mente che gli eccessi sono sempre dannosi, anche quando si parla di produttività. Quando si è troppo ossessionati da “hacking” e “ottimizzazione”, trascorrendo ogni ora con l’obiettivo di produrre di più output, si sta accantonando la parte fondamentale del lavoro: la progettazione, che è poi quella che ci farà brillare nel lungo periodo.

I nostri cervelli non sono macchine: un’eccessiva l’enfasi sulla produttività non mette davvero in movimento la nostra mente, ma, in preda alla valanga della comunicazione e della domanda aziendale, i nostri poveri cervelli non vengono stimolati dal passare da un micro compito ad un altro. Così saremo produttivi ma stupidi.

2. Troppo duri con se stessi

La scuola ci insegna a ottenere voti perfetti e puntare a stelle, e nella maggior parte dei casi non si viene valutati su argomenti che non si sono già trattati in classe.

La vita reale, tuttavia, non funziona così. Capita di ricevere incarichi per cui non siamo pronti e che non sappiamo come svolgere. Sarà inevitabile fare errori. Non c’è niente di sbagliato in questo. Ciò che è problematico è quando si comincia a colpevolizzarsi per ogni piccolo errore, diventando troppo nervosi per chiedere aiuto con la paura di sembrare stupidi. Le delusioni al lavoro possono impedirci di porre domande cruciali o assumere responsabilità che potrebbero potenzialmente portarci avanti nel lavoro. Non è realistico credere che non si faranno mai errori in una lunga carriera. Quello che può distinguerci sono le capacità di recuperare sugli errori che commettiamo.

Le piccole abitudini nocive per la carriera

3. Avere paura del cambiamento

In un’azienda, un certo livello di cambiamento è inevitabile. Le persone se ne vanno, i prodotti falliscono e i nuovi leader cambiano direzione e visione. Quando ciò accade, è facile passare in modalità difesa. Il problema è che questa modalità ci impedisce di pensare razionalmente e di sfruttare al meglio le situazioni. Quando un grande risultato negativo sembra essere dietro l’angolo, è probabile che la paura superi la realtà delle cose. Lo stress ci fa amplificare l’impatto immaginato dell’evento per cui ci stiamo preoccupando. Giocare in difesa è un’ostacolo alla creatività e impedisce di correre rischi che permettano di crescere.

4. Fingere di essere chi non si è

Nel posto di lavoro ideale, ognuno dà tutto se stesso e fa del proprio meglio. Tuttavia, a volte il lavoro richiede di incarnare un personaggio diverso. Ad esempio, in un contesto aziendale formale, potrebbe rivelarsi necessario dover ridurre un po’ la propria personalità.

Ma quando si rende necessario nascondere una parte enorme di sé, sorge un problema. Nascondere chi si è ogni giorno ha un costo: ci vuole tempo ed energia ed è psicologicamente estenuante. I dipendenti che sentono il bisogno di nascondere parti della loro vita privata al lavoro lottano anche per costruire legami stretti con i loro colleghi, il che rende difficile per loro stabilire solide reti di supporto nella loro carriera.

La Redazione