Le soft skills al centro di Camplus – Intervista a Francesco Campiotti

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Francesco Campiotti – Dottore di Ricerca in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro, formatore dal 2012, attualmente dirige il collegio universitario di merito Camplus Turro (MI).

È inoltre referente nazionale di Camplus Lab.

Qual è la vostra mission di Camplus ?

Camplus è nato per rispondere al bisogno degli studenti universitari fuori sede di trovare una casa. Negli anni, approfondendo questa semplice esigenza, abbiamo scoperto che quel bisogno portava con sé un desiderio più grande: sentirsi a casa al di fuori della propria casa. Per questo Camplus ha ampliato i suoi orizzonti proponendosi come un luogo in cui studenti, giovani professionisti e viaggiatori possano sentirsi unici, anche solo per una notte, lasciando che emerga il valore di ognuno, proprio come in una casa. Luoghi belli, sicuri e sempre diversi tra di loro in cui incontrare un team pronto ad accompagnare e seguire una community di persone “vive”.

Camplus è “l’incontro che dà valore al tuo viaggio”.

Intervista a Francesco Campiotti, Dottore di Ricerca in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro e referente nazionale di Camplus Lab

Quanto conta per Camplus lo sviluppo delle soft skill nel percorso accademico di ogni studente?

Camplus nella sua rete di Collegi di Merito, da anni ha intuito come la formazione erogata da questi debba essere sempre più integrativa rispetto al percorso accademico degli studenti, indipendentemente dall’area area di studio.

In tal senso, incrementare le cosiddette Soft Skills diventa, in uno scenario sempre più dinamico come quello attuale, un bisogno e una necessità primaria per ogni persona, specialmente in età di apprendimento, che grazie a noi può diventare una reale e concreta opportunità di crescita personale.
Le università italiane, forti della loro tradizione, sono molto valide nell’erogare conoscenze e competenze tecniche, specialmente nelle facoltà STEM, ma le competenze trasversali, proprio per la loro natura, spesso sfuggono tra le maglie dei Piani di Studio.

Cos’è Camplus lab? 

Da diversi anni Camplus ha avuto l’intuizione di organizzare la sua rete nazionale di 11 Collegi di Merito per creare sinergie e progetti formativi sempre più capaci di rispondere ai bisogni degli studenti e permettere loro di trasformare le proprie passioni e interessi in attività formative, anche per altri studenti. Così sono nati i Club, organizzati per Aree di studio accademico. Il Camplus Lab fa eccezione, avendo come scopo il potenziamento e lo sviluppo di Soft Skills, che per loro stessa definizione sono trasversali a tutte le facoltà e i percorsi di studio accademico.

Ogni anno accademico proponiamo una nuova programmazione di attività formative, progettate per rispondere sempre di più ai bisogni di tutti i nostri studenti.

Così, accanto a un ciclo di incontri sulla Scelta universitaria e su come affrontare lo Studio accademico, la gestione del tempo e dello stress – pensati per supportare in particolare gli studenti del 1° anno – si possono trovare dialoghi con psicologi circa tematiche ampie, come la Ricerca della Felicità, a corsi di public speaking, Formazioni Outdoor per apprendere in modo esperienziale il Team Working, la Leaderiship e la Comunicazione Efficace all’interno di un gruppo di lavoro.
Un aspetto sicuramente importante è colmare quei gap che la pandemia, dal punto di vista delle relazioni, ha inevitabilmente creato, specialmente tra i nostri studenti più giovani.
Corsi sulle relazioni e sull’auto consapevolezza, in diverse forme, mirano proprio a questo. Negli anni siamo stati capaci di reclutare diversi formatori d’eccellenza nel panorama italiano, instaurando una collaborazione proficua e soddisfacente.
il Camplus Lab ha così l’opportunità di rivolgersi direttamente a oltre 1500 studenti universitari, da Torino a Catania, passando per Milano, Bologna, Firenze, Roma e Palermo.

Che progetti avete per il futuro?

Il nostro intento è quello di affiancare sempre più i nostri studenti, fornendo loro gli strumenti per affrontare il proprio futuro al meglio. Abbiamo creato negli anni una fitta rete di Alumni, ora professionisti affermati in varie parti del globo, con i quali organizziamo incontri con studenti che desiderano seguire il medesimo percorso lavorativo. Per chi è in procinto di laurearsi, inoltre, disponiamo di un servizio di Career Service che sappia proporre formazione mirata per chi si affaccia al mondo del lavoro.

Parlando del futuro, inoltre, nel 2023 erogheremo dei workshop mirati alle ormai note Competenze 2040, tema di approfondimento dei maggiori atenei in Europa, che sicuramente risulteranno molto ricercate nell’immediato futuro, parlando di Mercato del Lavoro.

Che consiglio darebbe a un giovane che sta per entrare nel mondo del lavoro?

Oggi si parla molto di quiet quitting e l’implicarsi in ciò che si fa è sicuramente un tema importante per chiunque. Il consiglio che mi sento di dare è di non escludere a priori delle opportunità formative perché “non in linea” con la visione che ho di me stesso come professionista del domani. Occorre prendere consapevolezza, infatti, di questa società sempre più liquida, per dirla con Baumann, dove hard e soft skills giocano una partita in doppio sul nostro futuro non solo lavorativo, ma anche e soprattutto personale.

Luca Brambilla