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E’ necessario che tutti i componenti di un gruppo vadano d’accordo per diventare una squadra?
La risposta Maurizia Cacciatori, ex pallavolista carrarese, è no.
Il requisito principale e fondamentale che unisce i componenti di una squadra è la voglia di collaborare al fine di raggiungere un obiettivo comune. Vita privata e partite sono due cose nettamente distinte, si può avere profonde differenze con le compagne di squadra, si possono avere opinioni diverse, ma una volta sul campo ciò che conta sono i nostri obiettivi comuni e il bisogno dell’altro per raggiungerli.
Un altro elemento importante che non può mancare in una squadra è un leader, che collabori con i propri compagni e si ponga al loro livello, guidandoli al tempo stesso.
Per essere un buon leader occorre essere tenaci, saper affrontare le difficoltà e aiutare i compagni a superarle, e quando si cade bisogna avere la forza di tirare su un’intera squadra, usando un solo termine, è necessario “perseverare” e non tirarsi mai indietro.
M. Cacciatori fa un esempio molto semplice ed efficace a questo proposito, esplicando il termine tecnico
“Il muro è alto, gioca mani e fuori”
che significa che quando il giocatore si trova davanti a un muro insormontabile non ha scuse valide per tirarsi fuori e arrendersi, al contrario, deve trovare una soluzione. In questo caso cerca anche solo un’unghia della mano dell’avversario, così che sfiori la palla, che cade poi a terra, conferendo un punto alla squadra.
Per l’ex pallavolista italiana questo semplice gesto tecnico è da sempre una filosofia di vita: anche quando la vita ti alza un muro, spetta a te costruire, “giocare a mani fuori” per superarlo, perché
“la vita è al 10% cosa ti accade e al 90% come reagisci”.
La Redazione