Ogni ritmo di lavoro ha la sua pausa perfetta

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Che la nostra agenda sia spesso troppo fitta è vero, ma abbiamo mai pensato inserirvi uno spazio dedicato solo ed esclusivamente alla pause? Prendersi regolarmente dei timeout può aiutarci a rinfrescare l’attenzione e essere più produttivi.

Quanto dovrebbe durare una pausa?

Quanto debba durare la pausa dipende dal carico di lavoro, dal livello di energia e dall’ora del giorno. Non dovremmo quindi stabilire le nostre pause in base ad un tempo convenzionato (5 o 10 minuti per intenderci), ma in base al tempo appropriato per riprendersi da una determinata mole di lavoro o di concentrazione continuata.

Ogni quanto tempo è necessario fare una pausa?

Anche questo dipende da diversi fattori. Per semplificare, analizziamo tre diversi periodi di tempo oltre i quali è necessario prendersi un break:

Ogni 75/90 minuti

In questo arco di tempio così ampio è possibile portare a termine un sacco di mansioni: basti pensare che questa è la durata media delle lezioni in università. Che sia un caso? Lavorare per 75/90 minuti sfrutta due modalità del cervello: apprendimento e consolidamento. Quando le persone fanno un compito e poi si prendono una pausa di 15 minuti, aiutano il loro cervello a consolidare le informazioni e a trattenerle meglio.

Ogni 52 minuti

Anche quando non abbiamo a disposizione i 75/90 minuti, possiamo comunque trarre benefici da una pausa. Secondo recenti studi i lavoratori più produttivi fanno pause frequenti, lavorando in sprint di 52 minuti con interruzioni di 17 minuti. I dipendenti hanno ottenuto di più senza lavorare più a lungo e le pause regolari li hanno resi più efficienti.

Ogni 25 minuti

Un’altra opzione consiste nel servirsi di una quantità estesa di focus in brevi raffiche di lavoro. Questa tecnica prevede di lavorare per 25 minuti e di fare una pausa di 5 minuti.

Ogni ritmo di lavoro ha la sua pausa perfetta

Calcolare la giusta quantità di tempo di lavoro e le relative pause può richiedere tentativi ed errori. Il punto importante non è la lunghezza esatta dello sprint o della pausa, sta nel cercare di capire quale ciclo di lavoro e pausa funzioni meglio per ciascuno di noi.

Generalmente tendiamo a scegliere dei tipi di pausa (come il caffè, lo spuntino, etc.) che in realtà non risolvono il problema della nostra stanchezza, ma lo acuiscono.

Per rendere efficace una pausa, è infatti necessario liberarsi mentalmente dai pensieri del lavoro. Se le pause fatte nel corso della mattina possono focalizzarsi soltanto intorno ad una chiacchierata con un amico o un collega, quelle del pomeriggio (quando siamo più stanchi insomma), dovrebbero essere più dinamiche. L’esercizio fisico è una buona idea, soprattutto considerando quanto lo sport migliori il nostro metabolismo e aumenti i livelli di energia. Un semplice esercizio che non richiede troppo tempo potrebbe essere una camminata di 20 minuti o un giro in bicicletta. I sonnellini sarebbero un altro potentissimo mezzo per fare pausa.

La Redazione