Parlare alle persone delle persone – Intervista a Roberta Zantedeschi

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Ci parli della sua attività.
Mi piace sempre esordire dicendo che sono una donna che ha trasformato un rimprovero di bambina in un lavoro: «Roberta è brava, ma parla troppo» dicevano le maestre ai miei genitori. Quindi, oggi mi occupo di comunicazione e scrittura professionale e di relazione consapevole. Affianco aziende e persone che vogliono comunicare in modo più efficace, o strategico, consapevole, intenzionale: lo faccio insieme a un team meraviglioso e all’azienda che abbiamo creato insieme, Mindfulnetlife Srl Società Benefit.
Sono anche una libera professionista e una business coach umanista; provengo dal mondo HR e parlo in particolare a quella funzione poiché conosco la relazione (che a volte manca) tra domanda e offerta. Con Mindfulnetlife lavoriamo nello spazio di relazione e di dialogo che c’è tra le persone e le organizzazioni.
L’ambito di lavoro è “people, culture & value”: lavoro in progetti di comunicazione interna, social recruiting, employer branding ed employee advocacy; personal branding, scrittura professionale e l’evoluzione di sé.
Credo così tanto nel potere di una comunicazione consapevole e intenzionale da aver scritto un libro edito da Hoepli: Comunicare e Scrivere per trovare lavoro. Dal CV al colloquio. Scrivere è un’altra parte del mio lavoro perché credo nella divulgazione e nella condivisione e provo a creare contenuti per chi vuole lavorare su di sé e sviluppare competenze e tecnica, ma soprattutto un atteggiamento responsabile e proattivo.

Quali elementi strategici devono utilizzare le aziende per raccogliere candidature in linea con le proprie necessità?
Un’azienda che vuole attirare e assumere persone deve rendersi attrattiva, ovvero deve coltivare in modo autentico alcuni fattori ritenuti indispensabili. Tra questi vi è coerenza tra il detto e l’agito: non basta più l’elenco dei valori pubblicato sul sito; servono azioni e iniziative che ne testimonino la sostanza. C’è poi il fattore della notorietà: se un’azienda non è nota, se non comunica o se non lo fa in modo efficace e strategico difficilmente potrà attrarre persone. Se penso a un’azienda che vuole assumere persone penso a un’azienda che parla con le persone, parla delle persone, parla alle persone. Tante aziende invece parlano di sé, dei loro prodotti e servizi e di quanto sono belle.
Sempre su questo tema, non è solo l’azienda a dover entrare in relazione: al tempo del social recruiting le persone dell’azienda (HR, recruiter, talent acquisition specialist, responsabili di funzione e via dicendo) sono chiamate a esporsi e a costruire relazioni e dialogo.
Infine, ma è la prima cosa su cui ogni azienda dovrebbe lavorare, l’employee experience deve essere positiva, curata, responsabile: non possiamo attirare persone, assumerle e poi farle schiantare contro un’esperienza che non mantiene le promesse.

Roberta Zantedeschi, HR Business, Formatrice e Business Coach.

Quali sono i segreti per scrivere un annuncio di successo?
Un annuncio di lavoro deve innanzitutto partire da una chiara definizione di ciò che l’azienda sta cercando e da una verifica che il ruolo in questione esista abbia una rispondenza sul mercato. Chiarito questo, la scrittura dell’annuncio deve abbinare sintesi, personalità, concretezza, specificità, completezza di informazioni, rispetto per chi legge e un minimo di originalità per evitare di scomparire in mezzo a tanti annunci copia-incollati. Eviterei l’autoreferenzialità tipica di chi attacca l’annuncio con “azienda leader di mercato” o “storica e rinomata realtà metalmeccanica” e offrirei più informazioni rilevanti per chi legge, non autocelebrative per chi scrive. Consiglio di mettersi sempre nei panni della o del candidato che si vuole attrarre: cos’è rilevante per quella persona, a cosa presta attenzione, cosa vorrà sapere, da cosa è motivata e in che modo possiamo rispondere ai suoi bisogni, curiosità e desideri?
Un inciso per sensibilizzare chi scrive annunci verso una scrittura ampia e rispettosa: scrittura di genere e linguaggio ampio non sono velleità. Le parole vestono i nostri pensieri e li porgono agli altri: non possiamo proclamarci contro i gendergap e poi stendere annunci al maschile da cima a fondo. Dobbiamo sapere che alcuni termini scelti per attrarre persone giovani in realtà sono sassi che gettiamo addosso a persone con un’età più alta che saranno scoraggiate dal rispondere e si sentiranno discriminate.
Aggiungo che un buon annuncio di lavoro serve a poco se non c’è chi lo veicola nel modo più efficace. È quindi importante che chi lo promuove lo sappia valorizzare e si faccia portavoce con un po’ di strategia e di competenza. Condividere il post aziendale è poco strategico.

Di cosa parla il suo contributo all’interno del testo Saper scegliere. Il processo di selezione strategica?
Il mio contributo è dedicato agli annunci di lavoro e ripercorre con maggior approfondimento cosa intendo per annunci chiari, concreti, semplici, originali, rispettosi ed empatici. Ho inserito degli esempi e ho riportato anche alcune domande che ritengo utili in fase di progettazione dell’annuncio.

Luca Brambilla