Personal Branding: strumenti per i manager nel mondo del lavoro

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L’11 ottobre si è tenuto un evento, organizzato da Federmanager Minerva e ALDAI-Federmanager in co-brand con l’Accademia di Comunicazione Strategica, incentrato sul Personal Branding, tema che sembra assumere ancora più rilevanza nell’epoca del digitale.

Come può essere definito il personal branding?

Il Direttore dell’Accademia, Luca Brambilla, intervenuto a questo importante talk in qualità di relatore, ne ha dato una definizione inedita affermando che il personal branding sia «l’insieme dei valori e delle credenze che gli altri associano a noi» e descrivendolo ricorrendo ad un linguaggio metaforico: la dinamica del personal branding, nella sua visione, è simile a quella di un pianeta costituito da un nucleo duro, ovvero i propri valori e credenze, e un mantello e crosta più gassosi, cioè il contesto che ci circonda.

Il personal branding è il risultato della relazione e non solo di ciò che si comunica; ciò significa che diventa fondamentale perché dà un vantaggio competitivo dentro qualunque dinamica relazionale nel mondo del lavoro in quanto permette di attrarre o avvicinare persone che hanno già un’ipotesi positiva su di noi sulla fiducia che ci daranno. La fiducia è alla base del contatto; dal contatto si passa alle relazioni; dalle relazioni si passa alle operazioni, ovvero a co-progettare con i clienti i diversi progetti su cui lavorare insieme.

Ecco perché è analizzato dalla Comunicazione Strategica, la materia che studia come si costruiscono relazioni durature nel tempo valorizzando Io (interessi di chi parla), Tu (interessi dell’interlocutore) e Contesto (elementi oggettivi e soggettivi).

Evento Personal Branding nella sede ALDAI-Federmanager.

La costruzione di un personal branding, infatti, può essere raffigurata da una struttura piramidale composta da:

  • Valori, che, essendo le fondamenta, devono essere identificati saldamente ponendosi le domande: “cosa mi rende unico?”, “cosa mi caratterizza?”;
  • Mission, che non corrisponde unicamente al job title che si ha, ma agli obiettivi che ci si pone nel nostro lavoro e che fanno rima con quella che è la propria missione;
  • Operation mode, che unisce i tre elementi della Comunicazione Strategica e si declina in contenuti, canali e relazioni.

Per quanto riguarda i contenuti che afferiscono alla sfera del “cosa” si intende comunicare, prima di elaborarli in modo coerente con ciò che si è, è necessario studiare e avere pazienza. Gli strumenti attraverso i quali il personal branding si sviluppa, cioè i canali da utilizzare, rappresentano il “come” si vuole comunicare dopo aver individuato il target da raggiungere. Il “come” è alla base anche del ragionamento che riguarda l’indicizzazione SEO (Search Engine Optimization): chi ha un forte personal branding non è colui che conquista tutte le parole, ma è quella persona che riesce a posizionarsi sui termini più significativi e ascrivibili al suo operato.

Le relazioni, infine, sono il “perché”: l’obiettivo del personal branding è avviare dialoghi con clienti e soggetti interessati a certi temi.

Dunque, è necessario investire sul proprio personal branding; di più, è fondamentale che anche le aziende intraprendano delle azioni per favorire il personal branding delle persone che vi lavorano poiché il brand più importante sarà sempre se stessi: permettendo a queste di avere un personal branding forte consolideranno conseguentemente – anche se in maniera indiretta – il proprio.

Antonella Palmiotti