Sharing Energy: comunità energetiche solidali

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Le comunità energetiche sono associazioni composte da enti pubblici locali, enti del terzo settore, aziende, attività commerciali o cittadini privati che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione. Si tratta di forme collaborative, incentrate su un sistema di scambio locale per favorire lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale, incentivando al tempo stesso la nascita di nuovi modelli socioeconomici circolari. In quest’ottica, anche grazie alle nuove normative e ai fondi del PNRR, le comunità energetiche possono essere una straordinaria opportunità per facilitare la transizione ecologica nel Paese e superare l’attuale modello centralizzato di produzione energetica verso l’energia diffusa, l’autoproduzione e la condivisione dell’energia attraverso processi di partecipazione, innescando al contempo un profondo cambiamento socio-economico nei territori.

Questi i temi di cui si è parlato durante l’evento Sharing Energy: Comunità energetiche solidali del 29 novembre 2022 in Galleria d’Italia a Napoli in cui Intesa Sanpaolo ha presentato una nuova iniziativa solidale per il sostegno delle Comunità energetiche del Terzo settore che vede la nascita di due progetti realizzati dalle Fondazioni di Comunità di San Gennaro (Napoli) e di Messina. Il nuovo filone di intervento rientra nell’ambito dell’impegno di Intesa Sanpaolo verso la sostenibilità ESG e la transizione ecologica – come indicata nel PNRR – a sostegno di imprese, famiglie e non profit. Un momento di dialogo e confronto per portare alla luce l’importanza della transizione ecologica, un nuovo paradigma che porterà l’Italia e l’Europa a contrastare il problema della povertà energetica, fino alle tematiche riguardanti il clima e la salute.

Le istituzioni e gli Enti Locali necessitano di nuovi modelli in cui profit, non profit e istituzioni pubbliche sviluppino nuovi canali di dialogo e di collaborazione per fronteggiare l’incremento dei costi di gas ed elettricità che, soprattutto nei comuni più piccoli e defilati, rischiano di aumentare il divario energetico.

Don Antonio Loffredo, Fondatore della Fondazione di Comunità San Gennaro, spiega “nell’Enciclica verde Papa Francesco ci dice che è diventato urgente e impellente sviluppare fonti di energia rinnovabili. Al contempo il Papa lamenta l’esiguo accesso alle energie pulite e rinnovabili da parte dei più fragili. Parlare di Comunità Energetiche significa parlare di partecipazione, associazioni che nascono dal basso, di autoconsumo, di un modello basato sulla condivisione e lo scambio locale. Significa parlare di sviluppo sostenibile e di sostegno a famiglie in stato di fragilità. L’esperienza della Comunità Energetica al Rione Sanità non poteva attraversarci senza lasciare nuove occasioni generative. “Schiena dritta e amore accanito per questo meraviglioso spicchio di terra ricevuto in sorte” Così Ermanno Rea chiude il suo romanzo Nostalgia. Non c’è tempo, dobbiamo subito iniziare a scrivere parole di cielo sullo spicchio di terra che abbiamo ricevuto in sorte. E se ci capiterà di scriverle con i raggi del sole avremmo contribuito a illuminare oltre le case anche la vita delle persone che sono il centro dell’intera azione di costruzione della comunità”.

Fondazione comunità san gennaro
Fondazione della Comunità San Gennaro

Gaetano Giunta, Fondatore della Fondazione Messina, racconta l’esperienza “nella nostra zona esiste un Parco Energetico già da più di dieci anni che produce energia dal sole e dal mare, è una scelta in cui crediamo da tempo. Dallo scorso dicembre grazie al sostegno anche progettuale di Intesa Sanpaolo è nata la Comunità Energetica del condominio ecologico di Fondo Saccà: parliamo di energia solidale che la Fondazione promuove anche grazie ad un’impresa sociale una Energy Service Company (ESCo), che destina il suo profitto a progetti di sviluppo sociale, ma non solo. Collaboriamo con vari centri di ricerca per creare prototipi funzionali al sostegno della transizione verde. Attività che sono una lotta anche alla disuguaglianza e alla povertà. Una circolarità green e virtuosa in tutti i suoi aspetti”.

Si tratta di un investimento che deve rappresentare un esempio per chi desidera contribuire attivamente alla realizzazione di un mondo migliore che tuteli l’ambiente. Oggi, infatti, le persone e le imprese giocano un ruolo fondamentale all’interno di questo scenario.
La dichiarazione di un’azienda che vuole assumersi una certa responsabilità sociale per promuovere il “Bene Comune” è ciò che P. Kotler e C. Sarkar definiscono brand activism.
Quest’ultimo “consiste negli sforzi dell’impresa di promuovere, impedire o influenzare riforme o stati di inerzia sociali, politici, economici e/o ambientali con il fine di promuovere o impedire miglioramenti della società”.

Fondazione Messina
Fondazione Messina

Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università Intesa Sanpaolo, dichiara: “Il Gruppo, nel corso degli ultimi due anni, si è impegnato nel sostegno di vere e proprie operazioni di ingegneria sociale messe in atto da soggetti del terzo settore che si sono impegnati per la ricerca di soluzioni al delicato e diffuso tema della povertà energetica. In questo ambito sono stati progettati gli importanti interventi a sostegno di due tra le Fondazioni di comunità più rilevanti del Sud Italia, San Gennaro e Messina. Due esempi concreti di cui siamo orgogliosi: best practice replicabili su tutto il Paese”.

Ciò mette in luce la presa di posizione e il ruolo socialmente attivo nella società: sostenibilitàcollettività sono le colonne portanti che ogni organizzazione dovrebbe integrare all’interno del proprio statuto aziendale.
Un’impresa responsabile è un’impresa che si adopera per essere sempre più cittadino attivo, attraverso una presenza costante nella società di riferimento: solo valorizzando il contesto di cui si è parte, si riuscirà a valorizzare sé stessi.

Roberta Cogliati