Strumenti e metodologie per un uso strategico del tempo: opinioni a confronto

Tempo di lettura: 5 minuti.

«Quando si parla di tempo, tutti sappiamo cos’è, ma sappiamo anche che è un bene comune di difficile delimitazione».

Con queste parole Luca Brambilla, Direttore dell’Accademia di Comunicazione Strategica (ACS), ha iniziato il primo webinar del ciclo di incontri “Superare gli imprevisti” tenutosi l’11 gennaio, volto ad approfondire l’approccio neuroscientifico e le metodologie ideate legate al Time Management descritte per la prima volta in un manuale completo “Superare gli imprevisti. L’uso strategico del tempo”, edito da ACS Editore.

Oltre al Prof. Brambilla, ad intervenire sono stati anche alcuni professionisti che hanno contribuito alla scrittura del testo:

  • Massimo Balestri, General Manager Roche Diabetes Care Italy,
  • Nicola Spagnuolo, Direttore Generale di CFMT,
  • Antonio Ieraci, Presidente Nazionale Gruppo Giovani Federmanager e Direttore Generale presso Enexio Italia.

Riflettendo sul rapporto con il tempo, il General Manager di Roche Diabetes Care Italy ha rivelato di avere un rapporto conflittuale con esso riconoscendo che sia «un elemento particolarmente importante per la gestione delle opportunità, delle scelte; un elemento che identifica non solo i valori delle persone ma anche le contraddizioni che ognuno di noi ha nell’ambito dell’applicazione delle scelte quotidiane rispetto a certi obiettivi».

È una condizione di conflittualità condivisa anche da Antonio Ieraci, per la quale “far combaciare tutte le caselline” non è facile e che spesso induce a fare scelte che comportano anche delle rinunce. «La rinuncia di qualcosa qualche ferita nel tempo te la dà – ha affermato il Presidente Nazionale Gruppo Giovani Federmanager – con l’esperienza capisci che ci sono determinate cose a cui non puoi rinunciare».

Come gestire, allora, la frustrazione di dover dire di no a qualcosa? Attraverso il processo di delega, che richiede di investire del tempo nel costruire un team di persone talentuose a cui poter affidare alcuni incarichi o responsabilità così da aumentare non solo la propria capacità di raggiungere più obiettivi, ma anche far crescere i collaboratori e coltivare relazioni.

Il dott. Spagnuolo, al contrario dei suoi colleghi, sembra andare d’accordo col tempo grazie all’utilizzo di uno strumento fondamentale per risolvere uno dei dilemmi manageriali, ovvero l’individuazione e la gestione delle priorità: la Matrice di Eisenhower, che classifica gli impegni a seconda dell’importanza e dell’urgenza.

Può essere utile anche per insegnare a collaboratori e clienti a rispettare il proprio tempo? Sicuramente, promuovendo una pianificazione più ottimale delle attività e impegni lavorativi, consente di valorizzare il tempo a livello strategico e di educare gli altri a fare altrettanto. Questa funzione, secondo i tre relatori, è tra i compiti principali di un leader denotandone l’autorevolezza. Non a caso, infatti, il Time Management è definito Leadership in azione.

Nell’esercitarla, l’introduzione dello smart working – soprattutto in alcuni contesti – offre opportunità che altrimenti non si avrebbe mai avuto favorendo un maggiore equilibrio tra vita professionale e personale, seppur sia ineguagliabile il valore degli incontri face to face per la solidità delle relazioni in gioco.  

Antonella Palmiotti