UN PERCORSO D’INNOVAZIONE NELL’EDUCAZIONE AZIENDALE: INTERVISTA A LARA BIANCHI

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Lei è Responsabile Formazione e Academy all’interno della Direzione Risorse Umane di Coop Alleanza 3.0. Ci racconti gli step principali della sua carriera.

Coop Alleanza 3.0 è nata nel 2016 dalla fusione di tre ex grandi cooperative, contando inizialmente 22.000 dipendenti. La missione principale della nostra Academy è la formazione completa dei dipendenti, che spazia dalla formazione obbligatoria a quella manageriale.

Cinque anni fa, ho presentato una proposta alla direzione generale della cooperativa: trasformarci in una vera e propria Corporate Academy e non perché era ormai una “moda”, ma perché avevamo ormai tutte le caratteristiche per diventarlo. L’idea era ispirata dalle grandi aziende che avevano già adottato un modello simile, anziché limitarsi a un semplice settore di formazione. Dopo un periodo di studio con il mio gruppo, abbiamo deciso di creare un’autentica Academy.

La nostra Academy, dunque, si propone come un ente generalista, rivolgendosi a tutti i dipendenti indipendentemente dal loro ruolo e livello. È concepita come un ecosistema formativo che si estende attraverso una varietà di luoghi e strumenti, sia fisici che virtuali. Il punto cardine di questa proposta è il piano formativo che tutti i collaboratori devono seguire.

Con che criteri allocate la formazione?

Le linee guida del piano strategico rappresentano indubbiamente uno dei pilastri fondamentali, poiché la formazione deve agire come un partner strategico e mirare a prevedere soluzioni per i dipendenti. Successivamente, entriamo nella fase di personalizzazione, poiché ogni responsabile ha la facoltà di assegnare corsi anche in base alle specifiche caratteristiche personali degli individui nonché gli stessi lavoratori possono scegliere in autonomia alcune attività.

Quali sono i trend che caratterizzano la corporate education oggi? Come le generazioni diverse si approcciano alla formazione?

Il trend predominante è indubbiamente quello di sfruttare in modo equilibrato tutte le modalità didattiche, facendo ampio uso della tecnologia, specialmente dopo l’esperienza della pandemia.

La modalità di erogare la formazione varia in base all’obiettivo didattico, al ruolo e al luogo in cui i dipendenti svolgono le proprie mansioni. Il 90% dei nostri lavoratori e lavoratrici opera nei punti vendita, mentre il restante 10% lavora negli uffici. La maggior parte non dispone dunque di un computer aziendale, per questo la maggioranza dei dipendenti, in caso di corsi elearning, preferisce svolgere la formazione da casa e noi lo favoriamo. Anche se non tutte le mansioni possono prevedere lo smart-working, quando si tratta di formazioni asincrone a distanza o aule virtuali, anche i collaboratori nei punti vendita chiedono di poter partecipare da casa.

Per quanto riguarda le diverse generazioni, non si osserva una grande differenza nell’approccio alle tecnologie. Tuttavia, la disparità sostanziale emerge nella preferenza per la durata della formazione: i giovani prediligono sessioni brevi e interattive, delle pillole formative, mentre i senior preferiscono impegnarsi in una formazione classica, anche di giorni consecutivi senza interruzioni.

Lara Bianchi, Responsabile Formazione e Academy all’interno della Direzione Risorse Umane di Coop Alleanza 3.0.

Che valore attribuisce alle soft skill per la crescita professionale e personale?

A parità di competenze tecniche, è proprio la presenza e lo sviluppo delle soft skills a delineare la nostra distinzione e successo. La chiave vincente risiede sempre di più nella capacità di adattamento e nell’abilità di coltivare competenze relazionali avanzate. Questo sottolinea l’importanza crescente delle soft skill nel contesto professionale, dove la capacità di adattarsi e costruire relazioni efficaci assume un ruolo determinante nel raggiungimento del successo e del differenziarsi positivamente nel panorama lavorativo.

Che consiglio darebbe ai manager affinché restino competitivi nel mondo del lavoro? 

Per mantenere un posizionamento competitivo e garantire il successo continuo, è essenziale adottare una mentalità estremamente flessibile e aprirsi alle nuove tecnologie. E’ fondamentale mantenersi informati, essere attenti all’evoluzione del contesto e impegnarsi in un percorso continuo di aggiornamento. La capacità di ascolto diventa cruciale, sia nei confronti delle innovazioni emergenti, sia rispetto alle idee e agli strumenti proposti dai membri più giovani all’interno del team.

La costruzione di un team eterogeneo diventa un obiettivo prioritario, poiché la diversità di punti di vista e idee riveste un ruolo fondamentale nella ricerca di soluzioni adeguate a fare fronte a un contesto sempre più imprevedibile. Infine, un manager di successo deve affinare le proprie abilità di gestione del tempo per stabilire sia priorità quotidiane e sia strategie a lungo termine.

Essere un leader ispiratore è un elemento cruciale, non solo per la motivazione della squadra, ma anche per fornire un esempio tangibile attraverso il proprio comportamento. In sintesi, la flessibilità, l’apertura all’innovazione, la gestione efficace delle risorse umane e temporali che rende imprescindibile l’adozione del lavoro ibrido e/o agile, insieme a un approccio ispiratore, costituiscono gli ingredienti chiave per mantenersi competitivi e raggiungere il successo continuo nel panorama professionale.

Luca Brambilla