UN VIAGGIO ATTRAVERSO LE GENERAZIONI – INTERVISTA A GIAN DOMENICO E GUGLIEMO AURICCHIO

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Il dott. Gian Domenico Auricchio, nominato Cavaliere del Lavoro nel 2010, e suo figlio Gugliemo, Export Manager presso Auricchio S.p.A., storica e rinomata azienda del mondo dei formaggi, in questa intervista sono i protagonisti di un confronto generazionale.

Come avete fatto a conservare negli anni la proprietà della famiglia?

Siamo un nucleo familiare fortemente legato all’azienda, con una profonda passione per il nostro prodotto. Il legame tra famiglia e azienda è stato consolidato nel 1992, quando mio padre, all’epoca Presidente, rilevò tutte le azioni messe in vendita e ricompose l’azienda in un unico nucleo familiare. Da allora siamo cresciuti esponenzialmente grazie ad una strategia di acquisizioni condotta sia in Italia che all’estero.

Gian Domenico, lei com’è entrato in azienda?

Quando sono entrato in azienda studiavo ancora giurisprudenza. Mio padre, che ha sempre nutrito speranze circa il fatto che i suoi figli entrassero nell’azienda di famiglia per dare il loro contributo, mi ha cooptato. L’equilibrio tra impegni professionali, studio e momenti familiari creatosi di conseguenza ha contribuito a consolidare il mio attaccamento all’azienda, facendomi innamorare di questa professione.

Come ha gestito l’ingresso di suo figlio Guglielmo?

A differenza mia, lui ha avuto la possibilità di scegliere. Dopo il percorso di studi, ha lavorato dapprima nel settore consulenza, presso Ambrosetti; poi ha chiesto e scelto di entrare in azienda, andando ad occuparsi dell’area commerciale, infatti, attualmente è business developer gestendo attività commerciali all’estero. Prima di acconsentire al suo ingresso in azienda, ho attentamente valutato se avesse le qualità necessarie per diventare un imprenditore di successo.

Guglielmo, lei che ha avuto la possibilità di scegliere, come mai ha deciso di entrarvi?

Il mio amore per questo lavoro è radicato nel fatto che la separazione tra famiglia e lavoro è sempre stata praticamente inesistente per me, essendo cresciuto all’interno della famiglia Auricchio. Non vedevo l’ora di entrare a far parte di questo percorso di crescita aziendale e di partecipare al processo di cambiamento.

Gian Domenico Auricchio, nominato Cavaliere del Lavoro nel 2010, e suo figlio Gugliemo, Export Manager presso Auricchio S.p.A.

Che elementi ha portato all’interno dell’azienda?

La mia esperienza presso Ambrosetti si è rivelata preziosa per acquisire un approccio più strategico, caratterizzato da elementi innovativi che ho successivamente introdotto nella mia azienda. Ho implementato un approccio basato sui dati, centrato sull’analisi, poiché riconosco che i dati costituiscono l’elemento fondamentale per la formulazione di strategie. Inoltre, ho attribuito grande importanza alla questione della sostenibilità, percependola non come un costo, bensì come un’opportunità di crescita.

Un ulteriore aspetto cruciale è rappresentato dalla necessità di focalizzarsi maggiormente sugli aspetti tecnologici, digitali e innovativi, pur mantenendo sempre un legame con la tradizione.

Come gestite i conflitti?

Come in tutte le famiglie, è inevitabile che si verifichino momenti di conflitto. Tuttavia, nel nostro caso, il confronto è sempre guidato dalla ricerca della verità, con un focus particolare sull’analisi dei dati per evitare malintesi. Questo approccio ha garantito l’unità familiare nel corso di oltre 150 anni, poiché il bene dell’azienda assume priorità sulla soddisfazione del nostro ego. Un altro elemento chiave è la chiara definizione dei ruoli: le decisioni vengono prese collettivamente, ma con ogni membro della famiglia detiene compiti specifici.

Quali sono le sfide del futuro?

Sicuramente, perseguire la crescita attraverso acquisizioni rimane una priorità. Allo stesso tempo, è cruciale concentrarsi sulla creazione di una matrice che integri le prospettive di vendita e acquisto, in modo da centralizzare e quindi ottimizzare le scelte strategiche dal punto di vista economico. Inoltre, è essenziale mantenere un impegno costante nella formazione e nella continua autoanalisi. Personalmente, nonostante la mia esperienza consolidata, continuo a prepararmi e a studiare, consapevole che questo impegno sarà ancora più vitale per le generazioni future. Allo stesso modo, è fondamentale coltivare relazioni che portino nuovi stimoli e idee innovative, contribuendo così a un ambiente di lavoro dinamico e in costante evoluzione.

Da cosa è dato il vostro successo?

La nostra azienda è caratterizzata da un rapporto diretto con i consumatori: acquistando il nostro prodotto, essi acquistano anche il nome e il valore della nostra famiglia. È questa la chiave del successo con i clienti. Per quanto riguarda la crescita conseguita, invece, il metodo Auricchio, adottato per le acquisizioni, si è rivelato la carta vincente. Abbiamo adottato un approccio che trattasse il nuovo membro come parte integrante della famiglia, garantendo che chiunque venisse acquisito conservasse il proprio know-how, si arricchisse delle competenze di Auricchio e continuasse a percepire l’azienda come propria.

Luca Brambilla