Una storia di formazione continua e crescita – Intervista a Paola Vitale

Tempo di lettura: 7 minuti.

Paola Vitale è Vice Coordinatrice nazionale del Gruppo Giovani di Federmanager, Associazione che rappresenta, tutela e connette i dirigenti e i quadri apicali che operano all’interno del settore industriale; è, altresì, Senior Director Finance presso Danaher, multinazionale americana. Donna di successo e di valori, ci racconta la sua storia di formazione continua e crescita e del Premio Giovane Manager, che premia il talento e l’eccellenza manageriale.

Lei è Vice Coordinatrice nazionale del Gruppo Giovani di Federmanager. Cosa rappresenta per lei questo ruolo e l’essere parte di questa Associazione?

Mi sono affacciata ed iscritta al mondo Federmanager nel 2017, con la mia promozione al ruolo di Dirigente nel team Finance in Baker Hughes, Nuovo Pignone Firenze. Il 2017 è stato l’anno del mio ritorno in Italia dopo aver vissuto e lavorato 6 anni all’estero: cercavo una esperienza extra-lavorativa che mi permettesse, al rientro in Italia, di creare un network al di fuori della mia realtà aziendale e di espandere le mie conoscenze sulle dinamiche del lavoro e dell’industria del sistema Paese Italia. Ho trovato sin da subito tutto ciò in Federmanager. Ho iniziato a partecipare ad eventi organizzati dalla mia territoriale di appartenenza (Toscana), ad usufruire dei vari corsi di formazione messi a disposizione dell’associazione e – da ultimo – ad avvicinarmi anche ad eventi organizzati su scala nazionale entrando dapprima nel coordinamento Nazionale (2018-2020), ed infine ricoprendo il ruolo di Vice Coordinatrice nazionale (2021-2023). Questo ruolo mi permette di partecipare attivamente alle attività del gruppo, contribuendone all’ideazione ed elaborazione, di guidare assieme al Coordinatore Ieraci e ad una squadra fortissima di coordinatori quelle che sono le priorità per la classe dirigenziale e manageriale in Italia, di organizzare eventi di ampio respiro. Il Premio Giovane Manager è proprio uno di questi.

Ci racconti qualcosa del Premio Giovane Manager.  Qual è il valore che vuole trasmettere attraverso una premiazione?

Il Premio Giovane Manager è nato nel 2017 con l’obiettivo primario di coltivare l’eccellenza, valorizzando il ruolo e il valore delle competenze manageriali attraverso un programma di selezione dei leader emergenti affidato a un comitato di esperti e ad una società di head hunting leader nel settore.

Questo premio è un riconoscimento prestigioso che fa emergere tutto il valore di una categoria giovane che ricopre in azienda ruoli apicali e che si trova ad affrontare le sfide più disparate che si pongono all’orizzonte. E non mi riferisco solo alle più recenti sfide globali legate alla pandemia, agli sviluppi bellici così vicini a noi con la conseguente scarsità di materie prime e iperinflazione; un manager di azienda si trova da sempre ad affrontare complessità e anormalità di ogni tipo, che si tratti di definire strategie di internazionalizzazione o di innovazione tecnologica, di scelte di diversificazione o di ristrutturazioni aziendali, e così via. L’assesment che il team di esperti dietro al Premio Giovane Manager fa sui giovani manager è proprio quello di verificare le competenze che i manager hanno messo in atto durante l’anno in tutti questi frangenti e sfide, mettendo in luce e celebrando i risultati dei giovani manager che stanno apportando un contributo significativo ai rispettivi settori e premiando quelli che più si sono distinti.

Paola Vitale, Vice Coordinatrice nazionale del Gruppo Giovani di Federmanager.

Cosa pensa della partnership appena creata con l’Accademia di Comunicazione Strategica in occasione del Premio Giovane Manager?

La partnership con ACS va ulteriormente a rinforzare proprio l’aspetto legato alle competenze: ACS, da sempre impegnata nella promozione di percorsi di crescita e sviluppo del talento, sa quanto sia importante premiare coloro che si distinguono per carriera, valori, metodi e motivazione e per come ogni giorno introducono e rispettano tali elementi all’interno del proprio contesto lavorativo. Proprio per questo ACS mette a disposizione dei vincitori dei premi legati alla formazione, in un’ottica di continuous learning e crescita professionale e personale. La partnership con ACS mira, inoltre, a mettere in mostra storie di successo dei talenti premiati, che fungono da ispirazione per gli altri che percorrono percorsi di carriera analoghi.

Lei è anche Senior Director Finance presso Danaher. Di cosa si occupa in questa realtà?

Sono un Senior Director nella funzione Finance presso una multinazionale americana. Nello specifico, il mio team si occupa di tutte le dinamiche finanziarie (e.g. inventario, costi, investimenti di capitale, risorse, workload, produttività, etc) relative agli stabilimenti produttivi di una Business Unit del gruppo. Prima di questo ruolo, ho ricoperto ruoli analoghi nel finance sempre come dirigente presso un’altra multinazionale. Quello che ha accomunato il mio lavoro negli ultimi anni, è sicuramente la flessibilità richiesta nei confronti dei vari stakeholders e nelle varie circostanze in cui l’azienda si è trovata ad operare: al manager da sempre è richiesto di fronteggiare emergenze, anormalità, sfide, incertezze, di guidare il team con una vision chiara e di traghettare l’azienda dal mare in tempesta verso lidi più calmi. In tali circostanze, il confronto con dirigenti di altre aziende, il supporto del network, la formazione continua sono aspetti essenziali per la crescita di noi manager e sono proprio questi gli aspetti che mi legano anche al mondo Federmanager.

Come concilia questa sua duplice vocazione?

Il tempo dedicato all’associazione e al coordinamento è tempo investito per la mia crescita personale e professionale. Il coordinamento del gruppo giovani è infatti composto da dirigenti e manager che provengono da diversi territori e diversi tipi di aziende, ma tutti comunque accomunati dal desiderio di tracciare le linee possibili per lo sviluppo del nostro tessuto economico attraverso un sistema di valori condivisi, di progetti e iniziative. Ecco perché non parlerei di “conciliare” la mia duplice vocazione, in quanto in realtà il mio lavoro come Senior Director in azienda ed il mio ruolo come Vice Coordinatore Nazionale del gruppo giovani Federmanager vanno a confluire in un unico percorso di formazione continua e crescita.

Luca Brambilla