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Per chiunque abbia mai lavorato in un ufficio, due cose sono ovvie. Da un lato, è importante avere amici sul lavoro. Queste relazioni hanno un forte impatto sulla soddisfazione professionale, ed è sempre utile avere qualcuno con cui collaborare nei giorni difficili. Ma l’altra realtà ben nota è che troppe amicizie in giro per l’ufficio possono mettere a repentaglio la produttività. La chiave per ottenere un buon equilibrio è coltivare buone relazioni cercando di essere misurati e razionali.
5 regole per costruire buoni rapporti lavorativi
Che cosa significa esattamente? Che non si può fare amicizia con tutti, attenendosi ad alcune regole capaci di salvaguardare i rapporti con i colleghi nel lungo periodo.
1. Ricordarsi le date importanti
Alle persone piace sentirsi notate e ricordate. Una cosa semplice che si può fare è inserire un promemoria sul calendario dove segnare i compleanni dei colleghi. Lo stesso vale per gli anniversari di lavoro, che sono momenti importanti per far sapere quanto apprezziamo il tempo trascorso in azienda.
2. Valorizzare i momenti con l’altro
Quando passiamo del tempo con qualcuno, magari alla macchinetta del caffè, è importante essere “solo lì”: per qualche minuto restiamo lontani da smartphone e computer. Ascoltiamo in modo emotivamente intelligente. Stabiliamo un contatto visivo ed esprimiamo, verbalmente o non verbalmente, la gioia di poter chiacchierare. E se un collega si avvicina nel momento sbagliato, basta chiedergli di parlare non appena avremo finito: il tempo non è infinito e bisogna investirlo in modo oculato.
3. Esprimere gratitudine.
Data la notevole quantità di email e messaggi che ognuno di noi riceve, non bisogna sentirsi obbligati a rispondere a tutti. Ma se un collega ha fatto qualcosa di buono, prendere qualche secondo per riconoscere il suo impegno è fondamentale. È importante mostrare il proprio apprezzamento soprattutto faccia a faccia. Negli incontri one to one, o anche solo per un caffè, è importante ricordarsi di ringraziare per un incarico svolto particolarmente bene.
4. Trovare il tempo
I calendari delle riunioni possono sfuggire al controllo e si può essere tentati di riprogrammare gli appuntamenti con breve preavviso. Ma quando decidiamo costantemente di dare la priorità a un altro incontro, stiamo di fatto dicendo che reputiamo una perdita di tempo quell’appuntamento. Al di là dell’impatto emotivo che questo atteggiamento ha sulle persone che lavorano con noi, non bisogna sottovalutare che, nel momento in cui saremo noi ad aver bisogno di sostegno, troveremo con difficoltà qualcuno disposto ad aiutarci. Investire nelle persone con cui lavoriamo, onorando gli incontri individuali e mostrando attraverso le nostre azioni che i colleghi sono una priorità, non significa diventare amici stretti, ma è un modo cruciale per dimostrare che possono fare affidamento su di noi. E viceversa.
5. Supportare
Ognuno di noi attraversa momenti di vulnerabilità al lavoro. Quale ne sia la causa, è importante cercare di affrontare questi passaggi con consapevolezza. Per esempio, bisogna giocare d’anticipo quando un’attività o un progetto su cui stanno lavorando i colleghi potrebbe arrivare a un punto morto, e offrire supporto, quando possibile. Essere amici, pranzare tutti i giorni insieme, non è l’unico modo per sapere quando insorgono gli intoppi: basta prestare attenzione al proprio lavoro e a quello del team.
Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Soft Skill – Cosa sono, a cosa servono del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.
Luca Brambilla