La spontaneità della Comunicazione Non Verbale

“In un momento storico in cui il linguaggio verbale è tutto convenzionale e sterilizzato (tecnicizzato) il linguaggio del comportamento (fisico e mimico) assume una decisiva importanza.

Pier Paolo Pasolini

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Pensate a quanti sono gli atti simbolici presenti nello scenario della comunicazione, in particolare quella politica. Ci si ricorda non tanto quello che il tal personaggio dice, ma come si è posto, che cosa ha fatto, la foto ricordo. La comunicazione non verbale (CNV) sta diventando sempre più un elemento prezioso per distinguersi dai concorrenti e per aumentare le probabilità di superarli.

Il linguaggio verbale si depotenzia quando diviene convenzionale. Le frasi fatte, in quanto ovvie, possono andare bene in molte occasioni, ma restano alla superficie, non scalfiscono le coscienze e non trasformano le situazioni. Prendono allora maggior forza il corpo e la gestualità, perché la loro natura spontanea lascia trasparire i pensieri genuini e le intenzioni profonde. Come sostiene Pasolini, il linguaggio del comportamento fisico e mimico (postura, gesti, mimica, movimenti nello spazio, comportamenti prossemici) assume una decisiva importanza perché dice sempre qualcosa di noi e comunica, anche se in modo difficile da definire, la nostra originalità: quindi il potenziale innovativo di cui siamo portatori.

La spontaneità della Comunicazione Non Verbale

Un contributo originale urta sempre le convenzioni e turba, poco o tanto, la stasi ordinaria; mette in discussione certi presupposti mentali e persino l’organizzazione. Proprio questo è il compito degli innovatori, che contribuiscono al miglioramento dell’impresa, quindi della Società.

Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Comunicazione Strategica – Le origini del Metodo O.D.I.® del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.

Luca Brambilla