Come formulare le giuste domande

Prima di valutare se una risposta sia esatta si deve valutare se la domanda sia corretta.

Immanuel Kant

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Come riconoscere una domanda giusta da una sbagliata

Il grande filosofo ci invita a valutare la correttezza della domanda. Bisogna in pratica porsi dal punto di vista di chi risponderà, per domandarsi se i presupposti che la nostra domanda implica siano pertinenti al tema affrontato.

Sono mal poste, per esempio, le domande la cui risposta è ovvia, quelle troppo generiche, quelle che mirano a indagare qualità o aspetti che non si possono accertare.

Le domande peggio concepite sono comunque quelle che mirano non a conoscere qualcosa, ma piuttosto a esibire agli altri quanto si sia informati e istruiti, pavoneggiandosi nell’attesa di consensi. Questo modo di strumentalizzare la domanda svilisce il suo valore originario, perché essa tende per sua natura a spostare l’attenzione sull’altro.

Talvolta nella riunione aziendale qualcuno interviene lasciando tutti perplessi: scusate, vorrei capire: che cosa stiamo cercando esattamente? La domanda sarebbe superflua se l’andamento dell’incontro fosse stato coerente con le questioni all’ordine del giorno; ma evidentemente così non è stato e l’intervento assume il valore di un invito a riformulare l’obiettivo dell’incontro, per convergere in quella direzione.

Come formulare le giuste domande

Perché è vantaggioso formulare le giuste domande?

Le domande corrette aprono scenari nuovi, bloccano la tendenza a rispondere in maniera impulsiva e inconsapevole, evitano le divagazioni, ci orientano nuovamente alla ricerca di ciò che è oggettivo e constatato, il cui riconoscimento è quindi utile e profittevole per l’azienda e per le persone che vi lavorano.

Noi non lavoriamo semplicemente perché ci sentiamo in dovere, né solo perché siamo pagati per farlo. Ci diamo da fare con passione per creare prodotti o servizi: in sostanza, per trovare risposte adeguate alle questioni reali, ossia alle domande ben poste riguardo alle questioni stesse. Qualche maestro diceva un tempo agli allievi in difficoltà: la soluzione del problema è nascosta nel modo in cui è scritto il problema che vi ho dato da risolvere. Una domanda ben formulata guida a trovare la sua esatta risposta.

Vale la pena di dedicare tempo per discernere a quali domande debbano rispondere l’azienda o la nostra attività personale.

Il brano che avete letto è stato tratto dal libro Comunicazione Strategica – Le origini del Metodo O.D.I.® del Prof. Luca Brambilla – ed. FAG.

Luca Brambilla